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“Tipicamente Friulano”
Renato Bolzon vice Presidente A.F.A.C
Qualche anno fa la Regione Friuli Venezia Giulia ha coniato uno slogan per promuovere i prodotti, la cultura e le tradizioni friulane che era: “Tipicamente Friulano”
Ebbene, secondo me, la Briska (Briscje in furlan) è forse uno dei manufatti più tipici e rappresentativi della tradizione friulana.
La Briska si può considerare un carrozza o Break da servizio privato, usata per il trasporto di piccole merci durante la settimana e per il trasporto della famiglia nei giorni festivi.
Potrebbe essere rapportata all’attuale pick-
Nelle famiglie contadine il veicolo veniva impiegato per recarsi al mercato per la vendita dei prodotti dell’azienda agricola. Dal mercato, dopo la vendita di quanto prodotto nell’azienda familiare, ritornava carico di merci delle qualità più varie per soddisfare tutti i bisogni della famiglia. Oppure veniva caricato di animali dell’azienda agricola per il trasporto legato alle esigenze di accoppiamento.
Quasi tutti i bottegai possedevano una Briska e un cavallo.
Per quanto invece riguarda l’uso familiare, la Briska veniva utilizzata soprattutto la domenica, quando era consuetudine recarsi alla messa o in visita parenti.
Allora sul sedile anteriore prendevano posto la moglie ed il marito, mentre sul piano retrostante, seduti su una balla di fieno o su una coperta, sedevano i figli.
Era tradizione utilizzare la Briska anche in occasione delle nozze, un'momento per incontransi e festeggiare, dimenticando le tribolazioni quotidiane. Era l'occassione per vestirsi a festa, vestire i cavalli con i finimenti buoni, addobbare le Briske con nastri e fiori colorati, i guidatori si sfidavano dando dimostrazioni in prove di obbedienza dei loro cavalli guidati alla voce e in dimostrazioni di abilità nell'uso della frusta. (Note prese da articoli scritti da Diego Verzegnassi, Battista Battiston e Adelio Arreghini)
In Friuli era tradizione utilizzare la Briska anche in occasione delle nozze: di regola una settimana prima della celebrazione lo sposo ed il testimone di nozze si presentavano all’imbrunire alla casa della sposa con la “Briscje” il cavallo e l’”enciar” (il cocchiere), per prendere in consegna la dote della sposa, che veniva riposta in un grande baule. Il cocchiere stava davanti al cavallo, con la frusta appoggiata a terra. A carico ultimato, acceso il lumino dietro la “Briscje” veniva segnata a terra, con la frusta, una croce beneaugurante per la famiglia che sarebbe formata; il convoglio rientrava poi a casa dello sposo, dove di regola attendeva un fisarmonicista per i festeggiamenti.
Uno dei progetti che l’AFAC aveva nel cassetto era quello di radunare e mettere in bella mostra queste carrozze tipicamente friulane usate dal ceto popolare rurale. L’opportunità di realizzare questo aspirazione ci è stata data dall’Amministrazione Comunale di Pasian di Prato, ed in particolare dall’Assessore comunale Ivan del Forno. Assieme a lui abbiamo pensato che il momento più adatto per mettere in mostra le Brische era l’anniversario di fondazione della “Patrie dal Friûl”, entità amministrativa politico-
In questa località si trova il cippo lapideo, con la croce in ferro, che indica il luogo dove, secondo la tradizione, sarebbe spirato il Patriarca.
Con il contributo della provincia di Udine, dell’ARleF ( Agjenzie regjonâl pe lenghe furlane), dell’ Amministrazione Comunale, delle Pro loco di Colloredo e di Pasian di Prato e con il gruppo Folcloristico locale siamo riusciti a realizzare l’evento. L’evento si è svolto presso la Chiesetta detta “Madonna dei Roveri” di Colloredo di Prato ed è iniziato con la Santa Messa in lingua friulana seguita dalla benedizione dei cavalli, delle Brische e delle altre carrozze presenti.
Diego Verzegnassi, grande appassionato di cavalli e carrozze e cultore della tradizione le ha ornate in modo da rappresentare gli usi a cui erano adibite: trasporto cereali per andare al mulino, trasporto del latte con i classici contenitori in alluminio, trasporto damigiane di vino, trasporto di oggetti particolari come la macchina da cucire, i fiori per l’addobbo della chiesa ecc. Una carrozza tuttofare che si prestava ad ogni esigenza per sopperire a tutte necessità delle famiglie contadine.
Su una Briska era caricato un cassone con il corredo di una sposa, per simboleggiare e ricordare ai giovani Friulani le tradizioni passate, che non vanno dimenticate ma continuate.
Alla rassegna delle Brische si è anche associato un gruppo di carrozze moderne che in corteo hanno attraversato le vie del paese tra esse c’era una carrozza trainata da quattro cavalli bianchi che trasportava i musicisti che con fisarmonica, clarinetto e violino hanno allietato la sfilata suonando musiche tradizionali friulane, tra cui l’inno degli udinesi “O ce biel cjscjel a Udin”. Hanno portato il loro saluto il sindaco di Pasian di Prato e dei comuni limitrofi e diversi consiglieri regionali e provinciali. Un archeologo della Società Friulana di Archeologia ha illustrato ai presenti le vicende legate alla nascita della patria del Friuli.
Ha allietato la festa il Gruppo Folcloristico di Pasian di Prato che con canti e balli popolari ha intrattenuto il numeroso pubblico presente.
Un giudice di eccezione, Battista Battiston, esperto in questo tipo di legni, ha valutato le Brische verificando la loro originalità, la conformità del restauro la qualità del legno e delle tessiture.
Sono state premiate le tre Brische cha hanno mantenuto maggiormente le caratteristiche peculiari di questa carrozza. A tutti i partecipanti è stato consegnata una scheda con i consigli del giiudice oltre ad un targa ricordo ed un omaggio di una azienda vinicola locale.
La classifica ha visto al terzo posto la Briska di Valneo Banello di Chiopris Viscone, al secondo posto le Briska presentata da Dario Pravisani di Faedis e al primo posto si è classificata la Briska di Bruno Cotic di Gorizia.
La giornata si è conclusa con il pranzo offerto dalle locali Pro Loco seguito da una passeggiata pomeridiana guidata da un esperto della locale sezione di Italia Nostra.
Il percorso si è sviluppato nel vicino parco del Lavia con visita al cippo e la croce del Beato Bertrando ed alla magnifica quercia secolare del biotipo del Lavia.
Ci auguriamo di poter ripetere l’evento arricchendolo con ulteriori proposte, ringraziamo tutti per la partecipazione.