Cuts 2016 - tradizioneattacchi.eu

11/03/2024
Vai ai contenuti

Menu principale:

Cuts 2016

Curiosando

CUTS !    L'INTERNAZIONALE
peccato non esserci !

Chi vuole avere una vaga idea del CIAT di Cuts, deve fare riferimento alla reggia di Versailles, riducendone le dimensioni, mantenendone inalterata la configurazione. Qui tra l'ordinato intrico dei giardini, le simulazioni dei boschetti ed i giochi d'acqua delle fontane si svolge il più prestigioso Concorso Attacchi d'Europa, giunto quest'anno alla 20° edizione. Un tema obsoleto verrebbe da pensare a molti, per nulla visto che qui ogni anno converge il meglio degli attacchi di Tradizione. Qui ogni anno si ripete un rituale ormai consolidato nel tempo, che ci riporta all'indietro nel tempo, tempo in cui cavalli e carrozze erano i re e le regine della strada, sfilando nel rispetto di un'etichetta con regole ben chiare che ne determinavano ogni particolare. Regole che si sono tramandate nel tempo per conservare ciò che di più squisito si possa assaporare al loro passaggio. Come in un'opera sinfonica dove il pubblico assiste rapito in un'estasi mistica, sfociando in calorosi applausi di ringraziamento.

Alcune carrozze avanzano lentamente nel lungo tunnel fatto di filari di alberi, dove la luce, penetra quasi indecisa, timorosa di stravolgere la tela di un quadro all'inizio della sua composizione. I cavalli procedono di buon passo, il viaggio di trasferimento è stato lungo, dopo ore rinchiusi nei van assaporano l'aria fresca con le froghe dilatate, ora si inizia a gareggiare. Il tempo è mutevole, alterna i suoi umori così come si alternano i Drivers davanti ai Giudici; "La Presentazione" la fase più impegnativa, quella che ti fa salire l'adrenalina a mille, ore passate a lucidare i finimente, notti insonni per decidere l'abbigliamento giusto, poi, all'ultimo "oddio una redine storta", chissà se il Giudice l'avrà vista? Quattro minuti a Giudice, un tempo interminabile, al limite della sopportabilità, poi rifletti: "sono a Cuts, ho già vinto, anche se non sarò al primo posto della classifica potrò sempre dire: Io c'ero, ero lì con i miei cavalli, la mia carrozza, il mio equipaggio, e tutto ti diventa più dolce.  

Chiamiamoli pure punti di vista differenti, oppure linee di pensiero o mode che si divergono allontanandosi dai canoni classici, di sicuro affascinano. Belle, lucenti e affascinanti, attraggono gli sguardi come belle donne in passerella, come in uno specchio riflettono la nostra immagine, in uno schermo che ti ingoia e che ti assimila, come delle scatole cinesi che giocano sulla specularità dei contenuti. Scriveva Pietro Melograni: "L'Europa è in declino dal 1914. Da allora è stata lacerata e stravolta dalla cultura del progresso e dell'industrializzazione". In nome di questo progresso tutto è lecito, anche stravolgere il significato della parola "Tradizione". Inutile dannarsi, la via è questa, fascino e lucentezza, accessori e ombrellini, bauli e valigie, pajette e lustrini. La tecnologia ci fornisce di vernici speciali, create per l'automobile, figlia di quella carrozza dalla quale si è evoluta, decostruire e ricomporre, riscrivere un teorema mantenendosi le basi, ma questa è ancora "Tradizione?"   

Se la ride il cavallo, che di tutto questo non si preoccupa, se farà bene il suo compito avrà doppia razione di biada, perché alla fine è solo un bel gioco. Sì, giocare unificati in tutto il territorio Europeo, con un regolamento unico che abbatte i problemi di linguaggi differenti, non importa la nazionalità di cui porti il nome, qui sei a Cuts, qui è nata l'A.I.A.T, un'associazione che riunisce effettivamente un'Europa al collasso. La passione, l'abilità e la tenacia del suo Presidente: Barone Christian De Langlade, che ne ha condotto le sorti sino ad arrivare a festeggiarne la 20° edizione. L'anniversario di un evento che raccoglie il meglio del meglio delle carrozze, dei cavalli e dei più influenti intenditori di questo settore, essere qui è essere al centro di quel mondo di cui a volte ti senti parte attiva. Un mondo bello, a volte impossibile, a causa dell'invidia umana, ma è normale in una società di individui che hanno fretta di affermarsi ed emergere.

Elementare: BRITISH! Anche le assonanze sono un elemento di divertissement molto british, un'arte in cui eccelleva il duca di Windsor, maestro nell'assortire in armonia i disegni e i colori più diversi, dalla cravatta al calzino. Ogni particolare è curato, nei colori e nei dettagli in nome di quel buongusto da "outsaider intelligente che non tollera la mediocrità". Non si dimentica quello che è il cuore della carrozza e della passione del gentlement driver: il cavallo in tutte le sue razze è l'elemento complementare che determina l'insieme, che ne fa la differenza, elevando o abbassandone il quoziente di giudizio. Il massimo: Hackney naturalmente, quale miglior cavallo carrozziere che sa esprime tutta la sua forza e fierezza nell'eleganza delle sue andature, cavallo speciale, ma non per tutti. Chiamiamolo english style oppure tailoring, il significato è sempre lo stesso: perfetto, classico, dandy. Una perfezione che porta l'attacco di ANDREW HAMILTON RHODES ad essere il primo classificato nella presentazione.

"Bello, bello e impossibile", così cantava Gianna Nannini. Lo vedi apparire dall'androne e ti sorge subito un inestinguibile rimpianto, quello di aver mancato momenti unici di un'epoca a misura di cavalli e di uomini. Due magnifici percheron morelli avanzano a passo sicuro, magnifici con il loro finimento da festa che riflette i raggi del sole, le criniere intrecciate con fili di lana bianchi e rossi, i colori della loro terra. Il carro, rosso fiammante con filettature nere e gialle, il covone di grano disegnato sulle fiancate ad indicarne il suo utilizzo, le piccole lanterne in ottone appese alle fiancate dalla linea pulita e semplice, come l'attività contadina alla quale era destinato. L'equipaggio, una famigliola felice, accattivante nella sua simpatia, il guidatore lassù in alto legato al suo piccolo scranno, due piccole groom e due enormi Percheron in un rapporto di forza da uno a mille, ma qui non serve la forza. "Bello, bello ma non impossibile", è reale, è vivo, forse per l'ultima volta. Alcuni storceranno il naso, per noi è il più bell'attacco visto a Cuts.     

Torna ai contenuti | Torna al menu