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03/12/2024
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Agliè 24

Eventi 24

AGLIÈ - CASTELLO DUCALE  “Promenade Royale”

Alla sinistra sponda del Molesine e sul pendio di ferace e ridente collina poggia il borgo d'Agliè, e più sovra è il reale castello. Pare che quivi esistessero fino dal principio dell ' XI secolo una forte rocca e pochi casolari all'ingiro, ma non si hanno memorie del nome di Agliè anteriori al 1141. Il borgo e il castello patirono gravi danni nel 1536 per le armi di Cesare di Napoli, e nel 1600 quasi tutta la popolazione fu vittima di una pestilenza. Ne furono signori i conti di San Martino d'Agliè, che discendeano dai marchesi d'Ivrea, e fu per opera di Filippo d'Agliè che nel secolo decimosettimo sorse sulle rovine dell'antico un castello più vasto e sontuoso. Piacque al re Carlo Emanuele III quel sito, e nel 1765 acquistò il castello e gli annessi terreni, che poi diede in patrimonio al figlio Benedetto Maurizio, duca del Chiablese. La già cospicua residenza fu dal duca abbellita ed ampliata, e più notevole fra le nuove fabbriche la Chiesa eretta nel 1778 per servire insieme di parrocchia al borgo e di cappella al palazzo, col quale ha comunicazione mediante una galleria. E fece tracciare dal Benard un delizioso giardino sul declivio del colle, e decorarlo nel mezzo di una grande fontana fornita di sculture dei fratelli Collini.


Venuta quella terra in proprietà di Carlo Felice nel 1824, egli di spesso abitovvi, e vi fece costrurre un elegante teatro, e l'antico giardino a regolari comparti volle mutato in giardino all'inglese. Ma la maggiore ricchezza del castello d'Agliè è la raccolta degli antichi oggetti d'arte, e di questa devesi il merito precipuo al re Carlo Felice e a Maria Cristina sua moglie, perchè provenienti quasi in tutto dagli scavi fatti da loro eseguire. Si ammirano pregevoli statue, delle quali ottime quelle di Tiberio e di Giove, e vari busti, fra cui prezioso quello di Rutilio, e basso-rilievi in terra cotta, e antiche pitture a fresco, e vasi, e pavimenti a mosaico, e mille altri oggetti etruschi, greci e romani, scoverti a Vejo, a Roma, a Napoli ed a Pompei. E là si vedono pure i modelli dei monumenti sepolcrali eretti sulle ceneri dei conti e duchi di Savoja in Altacomba, dove pure ebbero riposo le spoglie di Carlo Felice e Maria Cristina, poi che in vita commisero la restaurazione della vecchia abbazia.
Nè mancano le moderne pitture a fregio di varie stanze, e giova fra tutte ricordare quelle del Ricci nell'ampia sala di Arduino, che di quel re ricordano i fasti, e le altre del Podestà, del Fioroni, del Landesio e del Goghetti. Il castello d'Agliè colle sue dipendenze è ora proprietà del duca di Genova per eredità del privato patrimonio del re Carlo Felice.

In questo contesto storico si è svolta la “Promenade Royale”, fortemente voluta da Enrico Cerutti e Mario Mautino fondatori dell’A.S.D. Pegasus in collaborazione con le Residenze Reali Sabaude ed il Castello di Agliè, evento dedicato al conte Emanuele Cacherano di Bricherasio, nel 120° anniversario della sua scomparsa, avvenuta proprio nella residenza sabauda alladiese, il 3 ottobre 1904. L’appuntamento è alla scuderia La Grecia, un ampio maneggio con box e ampio parcheggio dove poter scaricare cavalli e carrozze, al mattino, alle 10, è prevista una conferenza al castello di Agliè dedicata al Conte di Bricherasio, tenuta dal professor Giorgio Federico Siboni, direttore scientifico della Fondazione Bricherasio, che ha tracciato del Conte un profilo storico-biografico, e da Giorgio Caponetti, autore del romanzo “Quando l'automobile uccise la cavalleria”, nel quale, grazie a una vivida capacità narrativa, ha ricostruito e rimodellato una storia misteriosa e insolita, legata alla fondazione della Fiat e alla misteriosa morte prematura di Bricherasio.

Al termine una visita veloce alle sale del castello riccamente ornate di mobili e statue dell’epoca, una visita più approfondita sarebbe stata ideale, purtroppo “tempus fugit” il tempo vola e siamo già all’ora di pranzo allestito sotto il porticato alla Grecia per poi iniziare i preparativi per attaccare, alle 14.00 il primo concorrente sarà alla Presentazione nel giardino del castello al cospetto del Giudice di Tradizione sig. Battista Battiston invitato in questa occasione. Qualche raggio di sole inizia a far capolino tra le nuvole allontanando il rischio di pioggia, seguiamo la strada sterrata che porta all’abitato di Agliè, la campagna circostante verde e rigogliosa arriva sino al muraglione in pietra che circonda il parco, lo seguiamo sino ad arrivare nella piazza di questo borgo, numerosi i turisti presenti occupati a scattare immagini preziose di equipaggi d’altri tempi da portarsi a casa per ricordo.

Per l’occasione all’ingresso del castello è esposta l’automobile del conte Emanuele, una Fiat 8 cv del 1901, e la copia del famoso quadro dipinto dal pittore biellese Lorenzo Delleani e tuttora alla parete della sala del consiglio di amministrazione del Lingotto, raffigurante la firma dell'atto costitutivo della Società Anonima Fabbrica Italiana Automobili Torino (Fiat). L’imponenza del palazzo Ducale ci sovrasta con i grandi finestroni quali occhi indagatori memori di un passato che qui ha visto transitare gli equipaggi dei Reali di casa Savoia.

Scendiamo lungo la strada che divide il parco dal giardino per raggiungere il punto di partenza della nostra Promenade Royal, passiamo il cancello d’ingresso e ci immettiamo nel grande ovale prospicente la doppia scalinata, quale occasione migliore per mettere il nostro cavallo Hackney ad un trotto sostenuto per mostrare le sue qualità carrozziere, mentre lo speaker sig. Massimo Nicolotti illustra ai numerosi  presenti la tipologia e le caratteristiche degli equipaggi, l’alt davanti al Giudice è d’obbligo come il saluto, tre minuti e via verso l’ingresso al parco per la Promenade attraverso un portico dove un tempo erano le rimesse delle carrozze reali.

Annesso al castello vi è un grande parco (circa 320.000 m²) che lo circonda su tre lati. Nel 1839 il parco venne sistemato in forme romantiche, con giardini all'italiana e all'inglese organizzati in terrazze su tre piani. All'ingresso vi è una fontana settecentesca che simboleggia la Dora Baltea che si getta nel Po, opera di Ignazio e Filippo Collino, un grande specchio d'acqua, lungo circa 70 metri e largo circa 40 metri, ospita tre gruppi scultorei ed è incorniciato da una quinta scenica. Due "braccia" scandite da paraste e riquadri accompagnano lungo il viale di tigli all'ingresso del Parco. Il sistema idraulico che alimenta tutte le fontane era molto innovativo per l’epoca e fu realizzato dagli ingegneri idraulici attivi per la corte sabauda Isacco Mattei e Faldella.

Con Maria Cristina il parco perde le sue rigorose geometrie “all’italiana” per acquisire la dimensione romantica caratterizzata da percorsi tortuosi, radure, boschetti, una sequenza di luoghi intimi tra alberi, cespugli e fiori, apparentemente fatta crescere in modo naturale, ma che in realtà si avvalse dell’opera dell’uomo, stradine che abbiamo potuto percorrere in tutta tranquillità in questa meraviglia oggi facente parte del FAI.

Usciti dal parco ritorniamo nella piazza del borgo di fronte al castello con tutti gli equipaggi schierati per il saluto finale e la consegna delle targhe ricordo di questa Promenade Royale che si colloca tra gli eventi in attesa delle celebrazioni che avranno luogo in Agliè, in occasione del centenario della scomparsa della prima regina d’Italia, Margherita di Savoia, la cui famiglia abitò a lungo il castello, che avvenne il 4 gennaio 1926, a Bordighera.

Il 2025 sarà un’altra occasione per far esprimere al massimo le potenzialità di questa location che ben si presta per questo tipo di eventi con equipaggi di Tradizione, spalmando le varie fasi, convegno, visita al palazzo, presentazione e promenade nell’arco di due giornate per consentirci di assaporare le delizie qui racchiuse con quella tranquilla velocità d’altri tempi che la marchesa a bordo della sua innovativa automobile indicava al suo chauffeur…

andem Domenico, mia pussè d’un bruum!

Andiamo Domenico, non più veloci di un bruum!


Non possiamo che congratularci con gli organizzatori e tutto il personale che a vario titolo ha collaborato alla realizzazione di questo evento prestigioso, che va a collocarsi in un calendario di eventi con equipaggi in Tradizione che via via stanno diventando un punto di riferimento per gli amici appassionati, in particolare del nord Italia, che in questa edizione ha visto la presenza di equipaggi A.F.A.C arrivati dal Friuli Venezia Giulia per suggellare una collaborazione tra est e ovest, con la speranza che l’edizione 2025 veda la partecipazione di equipaggi anche dal centro Italia.

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