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L'ultimo Postiglione
Andreas Nemitz
In questo nostro viaggio virtuale è doveroso fare la conoscenza di un uomo che, a pieno titolo possiamo definire l'ultimo "Postiglione"; un uomo di cavalli che nel ventunesimo secolo viaggia ancora come nei tempi del "Gran Tour". Da anni Andreas Nemitz con il suo Mail Coach, (vettura originale) attraversa le Alpi al valico del Gottardo, con cavalli di razza Oldenburg e Kladruber trasporta turisti provenienti da tutte le parti del mondo in viaggio con la sua carrozza, per arrivare in Italia a Como ripercorrendo il tragitto di un antico Postale che settimanalmente percorreva la tratta Lindau-
Sentiamo il fischio del traghetto che annuncia il suo arrivo e lo vediamo sbucare dietro il promontorio che offre riparo a questo piccolo porto di lago. I colori giallo e nero del Postale ci balzano subito all'occhio, lì sul ponte di poppa a cassetta con redini e frusta in mano nella sua tenuta da postiglione Andreas ci appare in tutta la sua personalità. Sulla banchina improvvisamente è calato il silenzio si odono solo gli scatti delle macchine fotografiche dei numerosi turisti presenti, ricordi e realtà si sovrappongono nella mente, mi appare un'immagine del momento in bianco e nero, sono entrato nel mio viaggio virtuale nel passato ma, questo momento è presente, è realtà. Un momento in cui viene spontaneo chiedersi se, in un'epoca in cui ci si muove e ci si sposta senza tregua con mezzi sempre più veloci, sia ancora possibile riuscire a riproporre e far compiacere della dolce "arte del viaggiare".
Per i cittadini britannici che si imbarcavano per il Grand Tour il viaggio iniziava a Dover, imbarcando bagagli e carrozza su un vascello che, tempo permettendo, in una decina di ore li avrebbe portati a Calais (Francia). Per questi ultimi viaggiatori l'esperienza di questa magica traversata sta per terminare, i parapetti si sono aperti, i cavalli al passo si avviano sulla rampa di discesa, il rumore degli zoccoli sulle griglie in ferro è assordante, la mano che impugna le redini di Andreas è ferma e decisa, trasmette quella tranquillità che i cavalli recepiscono e assimilano. Il clamore di un applauso, pubblico segno di gratificazione e di lode per questo intraprendente "Postiglione", è la conferma per Andreas di aver colto il giusto significato che questo viaggio ci vuole trasmettere.
L'arte del viaggio in carrozza.
Siamo giunti alla "locanda", oggi un hotel a cinque stelle per le esigenze dei "viaggiatori" moderni, la discesa dall'imperiale è l'ultimo atto per i passeggeri di una giornata densa di emozioni. Si scaricano i bagagli, il Postiglione ricorda hai passeggeri l'orario per la partenza del mattino, si parte presto, occorre evitare la calura del giorno e parte del traffico cittadino, domani si arriverà in quel di Como, il moderno traffico cittadino sarà una componente inevitabile. La giornata volge al termine, ora occorre raggiungere la "stazione da posta" una piccola stalla fuori dal paese ancora attrezzata per il ricovero dei cavalli. Qui i veri artefici di questo viaggio potranno ricevere il loro premio, una razione di biada e una notte di riposo. Andreas ci invita a salire per accompagnarlo in quest'ultimo tratto, si va dal "Maralla".
Usciamo dall'abitato, non mi sento un viaggiatore virtuale, ora sono protagonista sto realmente viaggiando a bordo di un antico postale. Dall'alto dell'imperiale si ha una visione nuova del mondo circostante, viaggiare all’aperto, nel mezzo della natura, mi torna alla mente il commento di Stendhal che nel 1816 annotava: "mi piace viaggiare sulle carrozze scoperte; qualche volta ci si bagna, come è successo oggi, ma si scorge il paesaggio in tutta libertà, e mi accorgo che è l'unico mezzo per conservare a lungo il ricordo". Ci arrampichiamo su questa antica strada, il fondo ora è asfaltato, ma conserva ancora i muriccioli in pietra, sullo sfondo le montagne della Valchiavenna, le fronde degli alberi ci scorrono accanto, sono alla nostra portata proprio come annotava Samuel Rogers: "con una carrozza scoperta si ha occasione di cogliere mele e pere direttamente dagli alberi".
Il mio breve viaggio "reale" è giunto al termine, scendiamo dall'imperiale ad aiutare Andreas allo stacco dei cavalli, soggetti forti, senza un filo di grasso, se ne stanno tranquilli in attesa del loro turno. Cavalli abituati a risparmiare le energie da utilizzare nel traino, abituati al lavoro da generazioni, da secoli i loro progenitori hanno transitato su queste vie di comunicazione che per secoli ha contribuito a consolidare amicizie tra pellegrini e mercanti, studenti e svagati turisti, tutti affidati alla mano di un personaggio mitico: Il Postiglione.
Andreas Nemitz, ii mio Postiglione, grazie alla sua passione per questi viaggi mi ha permesso di gustare di persona di queste emozioni che avevo visualizzato nelle varie tappe del mio viaggio virtuale nel mondo dell'Italian Voyage.
Grazie Andreas
L’iniziativa di Nemitz si prese forma a partire dal 1973, con il primo impegno, veramente grandioso nel 1984, quando Nemitz raggiunse Verona, in occasione della FieraCavalli, sulla tratta Monaco di Baviera-