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11/03/2024
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Aziende C.S.

Carrozzai

A gentile concessione del Signor Eugenio Colletta
documento a relazione di Lorenzo Boscarelli :

Le aziende che portarono il nome di
Cesare Sala - Milano -

Nell'archivio della Camera di Commercio di Milano esiste un solo documento redatto nel periodo in cui Cesare Carlo Sala fu in vita: risale al 1863. E' la concessione di un'amplissima procura a tale ragioniere Pietro Leoni, tanto che costui si può ritenere il factotum giuridico e amministrativo di Cesare Sala. Il documento non contiene alcuna informazione sull'attività del conducente e della sua azienda. La prosperità e il prestigio di questa dovettero essere indiscutibili. Lo testimonia il fatto che a un mese esatto dalla morte di Cesare Sala, il 21 gennaio 1891 venne costituita in Milano, con sede sempre in Corso Porta Nuova 34, la società in accomandita semplice "T.Taramella & C. che rilevò le attività della Cesare Sala. Lo scopo sociale era
" l'esercizio dell'industria e commercio di carrozze".

Teogene Taramella, gerente della società e unico socio accomandatario "...per il lungo periodo di trentadue anni fu il braccio diritto, l'assiduo coadiuvatore del compianto Cesare Sala ..." La nuova azienda aveva un capitale sociale, cospicuo per l'epoca, di 200.000 lire; tra i soci, oltre a Giulia Perego Sala, che ne possedeva il 35% si trovavano alcuni dei nomi più prestigiosi della finanza e della nobiltà milanese dell'epoca, tra i quali il cavalier Ettore Ponti, il cavalier Felice Schleiber, il marchese Luigi Isimbardi, il marchese Luigi Alberico Trivulzio. Una compagine di assoluto rilievo, che si spiega con la notorietà della Cesare Sala e forse anche con la passione per il suo prodotto.  Alla nuova azienda venne confermato il privilegio della fornitura delle carrozze reali. Non sappiamo quanto la sua gestione sia stata prospera, ma due indizi inducono qualche dubbio: a quattro anni dalla sua costituzione, nel1894, si nota che ...gli stupendi cataloghi della Ditta....(indicano) ...come la società abbia ribassati sensibilmente i prezzi; forse per fare fronte a un calo della domanda?  
Inoltre, ai primi del novecento la società cessò di esistere.
Nell'atto costitutivo della T.Taramella e C. la durata della società era stabilita fino al 31 dicembre 1902. E' quindi possibile che per accordo- o disaccordo - tra i soci, la società sia stata sciolta in obbedienza al dettato  statuto.

Il 29 aprile 1903 venne però costituita in Milano una nuova società di accomandita semplice, la "Fabbrica di carrozze Cesare Sala", con lo stesso oggetto sociale della precedente e con sede ancora in Corso di Porta Nuova 34. Della compagine azionaria non faceva più parte Giulia Perego Sala, e negli organi societari non compariva più Teogene Taramella (il quale tuttavia mantenne una condizione agiata, perchè alla sua morte, nel 1908, comparve sul Corriere della Sera un annuncio funebre dei familiari).
La "Fabbrica di Carrozze Cesare Sala" ebbe un capitale sociale di 190.000 lire- aumentabile a 285.000 lire- e mantenne buona parte degli azionisti della T.Taramella &C.
Gerenti erano Federico Mailland e Vittorio Bianchi, ognuno dei quali deteneva il 2% del capitale. Del Bianchi non si hanno ulteriori notizie: Federico Mailland legò invece il proprio nome alla Cesare Sala fino a quando l'azienda chiuse i battenti. Egli era nato a Varallo Sesia nel 1837; rimasto in tenera età orfano del padre, che era professore di francese in un istituto tecnico, fu condotto dalla madre a Milano, insieme ai tre fratelli. Federico, a tredici anni. nel 1886, entrò come apprendista alla Cesare Sala, dove sarebbe sempre rimasto. Le sue doti dovettero risaltare rapidamente, se a soli trent'anni divenne gerente e azionista dell'azienda. In seguito fu a lungo Direttore Generale della "Carrozzeria Italiana Cesare Sala".
Federico Mailland rappresenta l'unico elemento di continuità, nelle posizioni direttive dell'azienda, tra il fondatore e la storia della Cesare Sala nel Novecento.

E' purtroppo impossibile, oggi, ricostruire le vicende delle aziende che portarono il nome Cesare Sala nel XX secolo, in quanto la documentazione ad esse relativa è irreperibile. L'ultimo documento esistente presso l'archivio della Camera di Commercio di Milano riguarda la costituzione della " Fabbrica di Carrozze Cesare Sala". Dalla stampa dell'epoca sappiamo però che nel 1905 venne costituita a Milano la "Carrozzeria Italiana" una Società Anonima- l'analogo oggigiorno è la società per azioni- che aveva probabilmente per scopo sociale la costruzione di carrozzerie per automobili. Creata con grandi ambizioni-il capitale sociale era di1.000.000 di lire - e guidata da persone di prestigio - era Presidente il duca Uberto Visconti di Modrone - la società si fuse nel 1905 con la "Fabbrica di Carrozze Cesare sala" (o la incorporò) dando vita a una Società Anonima ancora più grande, denominata "Carrozzeria Italiana e Cesare Sala".  Il capitale sociale era di 2.000.000 di lire, cifra molto elevata per l'epoca( nel 1905 quello della Fiat era di 800.000 lire). La sede venne portata in Corso Sempione 45, dove forse già si trovava la "Carrozzeria Italiana", su un'area di 11.000 metri quadri, quasi interamente coperta.

 
 

Per quanto in quegli anni infuriasse la passione per l' automobile e sulle riviste automobilistiche il mondo legato ai cavalli fosse non di rado dileggiato,le inserzioni pubblicitarie della "Carrozzeria Italiana e Cesare Sala" che in esse apparvero nel 1906 e nel 1907 dichiaravano "Automobili e carrozze a cavalli di gran lusso".
E' probabile che la produzione di carrozze sia continuata fino a dopo la 1° guerra mondiale; in proposito non si hanno dati certi.
La "Carrozzeria Italiana e Cesare Sala" divenne l'azienda italiana di maggior prestigio nella costruzione di carrozzerie di lusso per automobili, in particolare realizzando negli anni Venti, un buon numero di magnifici allestimenti su autotelai Isotta Fraschini. Declinò poi con le difficoltà economiche incontrate dalla Isotta Fraschini stessa in consgruenza della scarsa domanda di vetture di lusso dopo la crisi del 1929, fino a chiudere i battenti verso la metà degli anni Trenta.
In totale costruì più di 7.000 carrozzerie per automobili.

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