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La Storia del Parco
Il Parco Regionale La Mandria è un vasto territorio destinato a partire dal XVI secolo come riserva di caccia della corte sabauda e luogo attrezzato per il soggiorno del re e della sua corte. Proprio per ragioni "venatorie" sorse, alla metà del XVII secolo, per interessamento di Carlo Emanuele II e per opera del Castellamonte, un sontuoso Palazzo di Piacere che sarebbe poi divenuto il complesso del Castello della Venaria.
Sotto il regno di Vittorio Amedeo II fu creato un allevamento di cavalli per le scuderie reali (da cui il nome "La Mandria"), mentre ad opera di Vittorio Emanuele II, che ne fece sua tenuta di caccia privata, furono costruiti ed ampliati vari edifici (Il Borgo Castello, La Bizzarria, Le Cascine), ora di interesse storico ed architettonico.
Il 21 agosto 1978 una legge regionale istituisce il Parco regionale La Mandria, con le finalità di salvaguardare, riqualificare e valorizzare l'unità ambientale e storica costituita dal Castello della Venaria Reale e dagli annessi "Quadrati", dal Castello de La Mandria, dalla Tenuta ex riserva reale di caccia, nonché dai singoli beni immobili e mobili che la compongono, aventi interesse di carattere storico, culturale ed ambientale; di promuovere e gestire ogni iniziativa necessaria od utile per consentire l'uso pubblico e la fruizione sociale, a fini ricreativi, didattici e scientifici, del territorio e dei beni immobili e mobili aventi interesse storico, culturale, ambientale e paesistico; di tutelare e riqualificare l'ambiente naturale nei suoi aspetti biologici, zoologici e botanici, geologici; di assicurare la più efficace azione protettiva e di valorizzazione nei confronti delle aree boschive; di promuovere ogni iniziativa necessaria o utile alla qualificazione delle attività agricole esistenti.
Galleria delle carrozze
Siamo stati alla Mandria per visitare la galleria delle Carrozze e renderci conto personalmente di ciò che è rimasto delle carrozze che un tempo erano qui dislocate, riportiamo un galleria delle nove carrozze rimaste e tuttora visibili nella rimessa. Riportiamo le classificazioni delle carrozze cosi come sono state registrate dalla Sovraintendenza.
Anche se non ne condividiamo completamente le descrizioni.
Char à Bancs, Break D'Ecurie.
Vettura del 1820 costruita dalla ditta torinese Alessandro Rosso e Figlio.
Nata in Inghilterra come solida carrozza da scuderia per l'addestramento dei cavalli e dei puledri alle redini lunghe.
Veniva utilizzata nella Tenuta de La Mandria per trasportare gli ospiti durante le battute di caccia e la sevaggina abbattuta.
Era inoltre in uso per l'approvvigionamento di libagioni presso i vari reposoirs presenti sul territorio de La Mandria.
Venne anche utilizzata per le sue imponenti dimensioni come carro funebre.
Dog Cart.
La Dog Cart nacque come vettura a due ruote, venne in seguito alleggerita nella struttura e vi furono aggiunte le ruote anteriori.
Questa carrozza venne usata a partire dal 1830 di origine inglese, essa è una carrozza scoperta, molto elegante.
Tirata da una pariglia(ovvero due) o anche da quattro cavalli, il veicolo era utilizzato per andare a caccia con i cani che venivano fatti alloggiare in uno spazio sotto i sedili,areato da apposite aperture (da cui il nome).
Sono presenti sugli sportelli e sul bagagliaio delle corone marchesali,segno distintivo della proprietà del mezzo da parte della famiglia Medici del Vascello.
Milord.
Vettura dell'inizio del XX secolo, venne costruita da Giuseppe Canovai di Firenze.
La struttura è quella di una carrozza di servizio priva di portiere. munita di mantice(tettuccio) e copertina di cuoio per riparare i passeggeri dalle intemperie.
I parafanghi in cuoio seguono la linea delle ruote sin quasi al predellino conferendo nell'insieme una linea armoniosa ed elegante. Il piano è notevolmente ribassato rispetto a quelle di età precedente dovuto alle migliorie del sistema viario.
Questa carrozza si può attaccare ad una pariglia (ovvero due cavalli) o, opponendo le apposite stanghe, ad un cavallo singolo.
Purschwagen.
Tipica carrozza da caccia di fabbricazione mitteleuropea, venne costruita da Ed Schwerin in Germania. Fiore all'occhiello dell'intera collezione, si presume sia un dono che Vittorio Emanuele di Savoia ricevette dall'Imperatore Francesco Giuseppe I d'Austria, re d'Ungheria in segno di pace. Giunta con quattro bellissimi stalloni per i quali il re fece costruire un ricovero e una scuderia apposita tutt'ora presente. Amatissima per la sua leggerezza, comodità e velocità di manovra venne molto apprezzata durante le diverse battute di caccia organizzate nella tenuta La Mandria.
Brougham.
Carrozza di fine XX secolo, fu un'evoluzione del coupè. In Italia il nome subì una contrazione per cui lo stesso mezzo rimase noto come Brum. Si tratta di una carrozza comoda e larga, adatta a chi viaggia per lavoro e per questo motivo incontrò grande successo. Nelle grandi città fu utilizzata come vettura da piazza, a nolo, per il trasporto pubblico. Erano normalmente attaccate a uno o due cavalli. Su questo bellissimo esemplare si possono notare i finestrini laterali a ghigliottina ed un ampio parabrezza anteriore in vetro bombato scorrevole. I tessuti dell'interno in velluto di cotone di color verde sono ancora originali.
Break Phaeton
Carrozza realizzata a Milano intorno al 1850 dal famoso costruttore Cesare Sala. Questa vettura "vis a vis" deve il suo nome alla disposizione dei passeggeri, i quali potevano sedere l'uno di fronte all'altro. particolare è il mantice(tettuccio) in pellame. Veniva utilizzata per piccoli e medi trasferimenti. Sono presenti ai lati delle corone marchesali, segno distintivo della proprietà del mezzo della famiglia Medici del Vascello.
Break
Carrozza realizzata da Enrico Orsaniga di Milano nel 1850. Munita di mantice(tettuccio) in cuoio e sedute "vis a vis", in cui i passeggeri potevano sedere l'uno di fronte all'altro, la vettura venne pensata per le battute di caccia se pur molto pesante e dalla grande mole. Per tale ragione veniva trainata sempre da quattro cavalli e presenta dei doppi freni a tampone sulle ruote posteriori gestiti dalle due diverse postazioni, davanti e dietro, che garantiva la massima sicurezza su diverse pendenze.
Vis a Vis Bateau Vittoria
Carrozza realizzata nella prima metà del XIX secolo da A. Ehrler Parigi, deve il suo nome "vis a vis" alla disposizione dei passeggeri i quali potevano sedere l'uno di fronte all'altro. Utilizzata come vettura di gran classe anche per lunghi spostamenti e tragitti, venne commissionata da Luigi Medici del Vascello come attestano i monogrammi impressi (LMV) sugli appoggiapiedi laterali. Questo mezzo venne utilizzato nel 1939 per il matrimonio celebrato alla Mandria tra Elvina Medici del Vascello e il principe Guglielmo Pallavicini.
Wagonette
Dalle linee semplici, questa carrozza venne realizzata in Inghilterra intorno alla metà del XIX secolo dalla ditta Burlington Carriage Company con sede a Oxford. Era utilizzata durante le battute di caccia sia per il trasporto dei battitori sia per quello della selvaggina: fagiani, cervi e daini.
particolare nota è la targhetta co tassa stradale apposta in cassetta risalente al 1929.
Completano la raccolta alcune selle, tra cui una da amazzone, un finimento da pariglia a collana e un raro baule da viaggio.