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MOLLE ELLITICHE:
sistema M.FUSZ.
Nella lunga evoluzione della carrozza scopriamo un’interessante sistema di molleggio della cassa. In occasione di una visita alla collezione Scheidel abbiamo avuto la possibilità di ammirarlo. Nel 2022, un raro esemplare di Break è stato messo in vendita all'asta in Francia, acquistato da Heinz Scheidel e sapientemente restaurato lo ha aggiunto alla sua collezione. Si tratta di una vettura con un sistema di molleggio unico, ideato da M. Fusz nel 1837 e presentato all’Esposizione industriale di Parigi del 1839, successivamente questo sistema di molleggio venne utilizzato sulle vettura costruite dalla ditta: LECHAT – FAB. 23 ELYSEFS – PARIS. L’esemplare pervenuto è l’unico al momento presente nel patrimonio delle carrozze conosciute, particolarità che ci ha spinto ad iniziare una ricerca in merito. Qual'era lo scopo di questo singolare molleggio?
Un aiuto fondamentale lo abbiamo trovato nel sito: http://www.tradition-
Da un’intensa ricerca ha scoperto che la vettura venne costruita tra il 1850 e il 1855, dalla fabbrica di carrozze Lechat, trovando un riscontro sull’Annuaire général du commerce, de l'industrie anno 1847; registrata alla voce: Selliers-
M. Fusz espose il suo brevetto nella primavera del 1839 all'Esposizione Industriale di Parigi
Traduzione:
“Queste molle meritano di essere morbide e flessibili tanto quando la vettura è vuota quanto quando è carica; hanno inoltre il vantaggio, a parità di resistenza e solidità, di essere più leggere delle altre molle e, di conseguenza, di ridurre il peso della vettura e di conseguenza i costi. Questi importanti risultati sono dovuti all'azione combinata delle due parti di cui sono composte le molle, una delle quali è racchiusa nell'altra. Questa azione, a volte opposta, a volte identica, distribuisce la forza delle molle in proporzione al carico che devono sostenere; mentre le molle del vecchio sistema, si presentano come una massa che rimane inflessibile finché non hanno ricevuto il carico a cui sono adatte. La vettura esposta proviene dalla fabbrica del signor Viviand. Il signor Fusz si è rivolto a questo abile produttore per mostrare agli occhi degli amatori gli effetti positivi del suo sistema di sospensioni applicato a una vettura ben strutturata”.
Traduzione:
“All'ingresso della sala delle sedute era esposta una molla a pinzetta graduale (sistema Fusz); il meccanismo è molto semplice; È costituito da sole 10 lastre di ferro battuto disposte concentricamente all'interno del dispositivo, di lunghezza via via ridotta, fino ad arrivare a essere simmetriche due a due, le cinque foglie inferiori, man mano che il carico aumenta. Queste nuove molle hanno il vantaggio di essere sempre morbide, pesando la metà delle molle normali, riducendo la trazione e infine il gioco laterale della carrozzeria, cioè alleggerendo il carico degli animali e affaticando meno i passeggeri”.
Una domanda che ci sorge spontanea è come mai questo sistema di molleggio sia stato abbandonato?
L’acciaio, era conosciuto già nell’antichità. Intorno al V secolo a.C., si forgiava il famoso acciaio di Wootz, o acciaio di Damasco. Una lega rinomata per le sue eccezionali doti di durezza e resistenza, il cui elaborato processo di produzione era noto solo a pochissimi artigiani specializzati. Questo lo rendeva un materiale molto raro e pregiato, che veniva utilizzato nella produzione di spade, principalmente per i nobili o i reali. Col tempo, le tecniche di forgiatura dell’acciaio si sono molto sono evolute, ma hanno sempre mantenuto un carattere artigianale. Fino all’avvento della Rivoluzione Industriale.
La produzione industriale dell’acciaio.
Ed è proprio nell’Inghilterra del XIX che l’acciaio inizia ad essere prodotto su larga scala. Questo significava grandi quantità a costi ridotti. Con il nascere delle prime acciaierie, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, l’architettura e l’ingegneria conobbero uno sviluppo fino ad allora impensabile. La forza, la resistenza, la durata e l’inossidabilità dell’acciaio consentirono di oltrepassare i limiti imposti dai materiali utilizzati fino ad allora. Tra il 1867 e il 1884, grazie alle nuove tecniche di produzione dell’acciaio, i prezzi scesero di oltre l’80%, dando il via alla crescita dell’industria siderurgica mondiale.
Possiamo ritenere che la scarsa qualità dell’acciaio prodotta all’inizio del 1800 fosse la causa determinante che spinse gli ingegneri dei tempi a ricercare metodi alternativi per sopperire alla perdita di elasticità delle lamine di acciaio che nel volgere di breve tempo si appiattivano, questo a causa anche del cattivo stato delle strade.
Abbiamo ritrovato una documentazione attestante questa problematica in:
NUOVO METODO DI MANUTENZIONE DELLE STRADE ORDINARIE -
Dell'I. R. Istituto Lombardo di Scienze, Lettere ed Arti -
“Le molle, sulle quali è sospeso un veicolo, per la loro elasticità rendono non solamente meno sensibili le scosse della parte superiore del veicolo col suo carico, ma servono ancora a fare che il peso di questo non graviti sulle ruote a quel segno, che ha luogo nei veicoli che ne sono mancanti, e perciò le ruote vengono meno impedite, e con minore sforzo circolano la strada. Ora, siccome il libero movimento di esse molle vuol essere in rapporto colle scabrosità della strada, a misura che le strade sono divenute migliori, si andarono sostituendo alle elasticissime molle primitivamente usate delle molle ellitiche rigide, le quali non permettono che un piccolissimo movimento tanto in senso verticale che orizzontale”.
Tra le molle ellitiche, esibiamo nella figura 9 il disegno di quella che è comune a Berlino nelle vetture di posta, la quale ha il peso di 11,50 chilogrammi, la fig. 10 rappresenta una molla inglese, che pesa 11 chilogrammi, e nella fig. 11 è finalmente disegnata una molla francese, che pesa solamente 10,85 chilogrammi, e la cui invenzione è dovuta a M. Fusz di Parigi. Su questa invenzione egli ottenne, nel 1837, una patente dal Governo francese, e una medaglia in premio del valore di 1000 fr. dall'Accademia delle Scienze. La molla di Berlino (fig. 9) ha una eguale cedevolezza e flessibilità tanto nei veicoli leggieri, come in quelli pesanti, e, benchè più leggiera, possiede lo stesso grado di forza e di solidità delle molle ordinarie.
Essa consiste in due molle ellitiche legate insieme colle convessità opposte; la metà superiore dell'una, e la metà inferiore dell'altra è ciascuna formata di due lamine d' acciaio sovrapposte, le quali sono saldamente riunite mediante un frapposto cepperello di legno e due perni a vite. Con questa disposizione si vuol produrre l'effetto, che la forza riunita delle due molle si vada uniformemente adattando al peso da reggere, in quanto che la elasticità delle molle interne ora agisce nello stesso verso ed ora in verso contrario a quello delle molle esterne.
Per conoscere la resistenza alla compressione di queste diverse molle, nello stabilimento dei fratelli Haak a Berlino, sono state eseguite alcune esperienze, nelle quali le molle, poste in situazione identica a quella che occupano nei veicoli, avevano le lamine inferiori fermate entro una morsa; così disposte, fu applicata sul mezzo delle loro lamine superiori una pressione, che si andò di grado in grado aumentando. Eccone i risultati:
Rimosso il peso, tutte tre pigliarono di nuovo la prima loro forma, e lo stesso avvenne, dopo che per lo spazio di 24 ore rimasero compresse fin quasi la metà della loro totale saetta d' inarcamento. Siccome le rigidezza di una molla può essere a piacimento diminuita coll' impiego di lamine sottili d'acciaio, e la molla francese ha d'altronde un minor peso delle due altre, sembra perciò che a questa sia da accordarsi una certa preferenza. Il suo prezzo, a Berlino, è di circa 3 franchi al chilogrammo.
La maggior parte delle diligenze francesi sono adesso sospese a 6 molle, 4 delle quali di dietro, e le 2 altre d'avanti.
Riportiamo un ulteriore testimonianza sull'uso delle doppie molle da: Raccolta degli atti di Governo e disposizioni generali -
Con l’avvento della Rivoluzione Industriale nel XVIII secolo, la produzione di acciaio subì un cambiamento radicale. L’invenzione del convertitore Bessemer, ideato da Henry Bessemer nel 1856, permise di produrre acciaio in grandi quantità e a costi ridotti, dando inizio all’era dell’acciaio moderno. Prima della sua invenzione, la produzione di acciaio era lenta e costosa, limitata a piccoli lotti lavorati a mano. Questo metodo non solo accelerò la produzione, ma ridusse significativamente i costi, rendendo l’acciaio accessibile a un mercato molto più ampio.
Riteniamo che per questo motivo le molle ellitiche ideate secondo il sistema Fusz vennero abbandonate, le nuove balestre in acciaio avevano oramai un’ottima flessibilità e resistenza, fortunosamente ne è rimasto un magnifico ed unico esemplare a testimonianza di questo passaggio nell’evoluzione della carrozza, che possiamo annoverare come un molleggio a otto molle ellitiche.