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Palazzo Ajutamicristo
Faccio una doverosa premessa, da ormai molti anni la mia compagna mi sopporta e lascia che coltivi la mia passione per i cavalli e gli attacchi, a volte guardandomi con amorevole distacco …. povero caro guarda come si diverte … , e alcune volte seguendomi nelle mie peregrinazioni, ma questa volta doveva essere una vacanza a due per San Valentino, magari in una città al sud, meglio se in Sicilia, così scegliamo Palermo come meta.
Ma cosa volete, aspettando il volo si accende la famosa lampadina ….. ma vuoi che non ci siano delle collezioni di carrozze a Palermo?
Così il secondo giorno palermitano, dopo aver visto belle chiese barocche, una pregevolissima raccolta di icone, pitture quattrocentesche, e "L'Annunziata" di Antonello da Messina a Palazzo Abatellis , "casualmente" ci siamo ritrovati, poco distanti, in via Garibaldi 41 di fronte al Palazzo Ajutamicristo.
Il Palazzo Ajutamicristo è un palazzo nobiliare del XV secolo a Palermo, fu voluto dal barone di Misilmeri e Calatafimi, un banchiere di origini pisane Guglielmo Ajutamicristo, che voleva una residenza diversa dal castello di Misilmeri per gestire con facilità il commercio agricolo.
L'opera fu realizzata nel 1490 e il 1495 da Matteo Carnilivari, noto architetto del tempo, il maestoso progetto venne realizzato solo in parte concentrandosi soprattutto sul lussuoso interno che convinse illustri ospiti tra cui l'imperatore Carlo V nel 1535 e Don Giovanni d'Austria nel 1576 a soggiornarvi.
Dopo i rimaneggiamenti seicenteschi il palazzo si mostra ora come uno splendido edificio in stile gotico-
L'ingresso originario consiste in un portale ad arco policentrico con ghiera a bastone su fasci di colonnine. Esso si incastra in un complesso sistema di cornici aggettanti che si congiungono dando forma al rombo nel quale, ancora oggi, anche se con qualche difficoltà, è possibile ammirare lo stemma della famiglia degli Ajutamicristo.
Qui sono conservate una buona parte delle circa 20 carrozze, provenienti della collezione di Vincenzo Martorana Genuardi di Molinazzo e acquisita dalla Regione siciliana.
Nella via vi sono numerosi negozio di cappellai dove trovare l’originale coppola siciliana , il n° 41 è l’accesso una antica corte dove sulla destra vi è un ‘entrata nemmeno troppo appariscente ,facciamo per entrare ma la porta è chiusa , non c’è orario d’entrata…. un po’ delusi stiamo per andarcene quando spunta un signore con un mazzo di chiavi, lo sguardo stupito è di entrambi, il mio perché non speravo che qualcuno ci aprisse il suo perché sicuramente i visitatori non sono molti.
Incomincia la visita di questa piccola raccolta che và dalla cucina da campo al piccolo Duck di pregevole fattura, selle da amazzoni, imboccature.
Alcune carrozze sembra siano ancora in fase di restauro, mancando la riverniciatura definitiva, per altre vetture sono stati usati colori non proprio fedeli a quelli del passato . Sui coprimozzi di alcune carrozze vi è inciso il nome dei F.lli Distefano di Palermo, carrozzieri locali.
Molte vetture sono dotate di "dissuasore anti lazzarone" Herse in francese, erpichetta in italiano, a conferma che tra i monelli del tempo era abbastanza diffusa l'abitudine, diciamo così, di fare dei tragitti senza pagare il biglietto.
Dal custode di Palazzo Ajutamicristo veniamo a sapere che a Palazzo Mirto potrebbero esserci ancora qualche carrozza della collezione Martorana. Palazzo Mirto è situato in pieno centro storico , vale sicuramente una visita per i suoi arredi, stanze sfarzose che rievocano il tempo dei "Gattopardi", e alla fine del percorso guidato si scende nel cortile interno dove vi è la scuderia, un piccolo gioiellino dove si trova questo break wagonette dalle misure compatte con la particolarità del poggia piedi delle serpa imbottito, il che fa presumere fosse utilizzato anche per la doma a pariglia .
Palermo , città cosmopolita oggi come un tempo , alterna agli scorci dei suoi mercati veri autentici bazar ai palazzi dei Vicerè , cattedrali e conventi dalle architetture arabe e da questa mix ne scaturisce il suo accattivante fascino .
Consigliata una visita! "Paco" Gatti