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Applicazione metallica.
Ricerche storico scientifiche
Milano 1829
L’applicazione metallica, la di cui prima idea fu esposta dal signor D. Francesco Grilli, che venne poi perfezionata e ridotta a migliore e pratico uso assieme all’italiano sig. Zeno, cav. della Legione d’onore, privilegiato da S. M. il re di Francia per quindici anni, ed al sig. Giacomo Biga, ingegnere costruttore in capo della R. Marina militare, con brevetto di privativa per dieci anni accordato da S.M. il re di Sardegna; introdotta in seguito nel regno Lombardo-
Questa applicazione metallica non è un’addizione di superfice come il plaqué, (Il plaqué è un foglio di metallo prezioso attaccato ad un altro metallo di minor valore) ma una vera combinazione, introducendosi essa nei pori del metallo, quantunque lavorato ed intagliato, senza portare alcuna alterazione o distruzione della tempra, del taglio, del lustro e della cesellatura.
Qualunque ferro a cui è stata fatta tale applicazione metallica, può stare nell’acqua per molti giorni, senza perdere la sua lucentezza; ed esposto a tutte le alterazioni dell’atmosfera, non viene giammai ad ossidarsi. Egli è perciò che negli apparati Frankliniani la sua composizione metallica si trovò di indescrivibile utilità: poiché costruendosi di ferro tanto la spranga come la catena investite dall’applicazione metallica, resistono all’azione dell’aria e dell’acqua senza soffrirne alcuna benchè piccola alterazione od ossidazione per una serie indefinita di anni.
L'arnese da intonacarsi vien mondato con sale ammoniaco e tuffato nella massa di metallo liquefatto, una tale preparazione metallica viene applicata anche agli strumenti di chirurgia; di matematica e ad ogni sorta di armi, non esclusi i rasoi, il cui taglio non lascia di esser men vivo; a tutti i finimenti da cavalleria, da carrozza e simili, potendosi a ragione affermare d’essersi finalmente scoperto quell’amalgama già da più secoli ricercato. Onde preservare il ferro principalmente dall’ossidazione che lo distrugge e lo divora.