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Le Carrozze dei Papi
Berlina da gran Gala – Felice Eugeni e Gaetano Peroni, Roma – 1826/41
Realizzata a Roma per volere di Papa Leone XII, il cui stemma, raffigurante un’aquila è scolpito a tutto tondo sul retro, questa berlina di Gran Gala è predisposta come una sala del trono e resta la carrozza più straordinaria di tutta la collezione. Sormontata da otto pennacchi, che secondo il protocollo distinguono il “Servizio Pontificio”, essa è sovrastata al suo interno da un capocielo con la colomba dello Spirito Santo, finemente ricamata in fili d’argento al centro di raggi dorati. Interamente realizzata in legno, magnificamente intagliata e dorata in ogni sua parte, sia l’esterno che l’interno sono ricoperti di velluto rosso con decorazioni ricamate a filo d’oro. Progettata per essere trainata da sei cavalli, la carrozza fu probabilmente completata nel 1826. Questa data è incisa accanto al nome dell’autore degli splendidi bronzi dorati, che si firma sullo sportello di destra alla base della colonna su cui poggia l’allegoria della Fede Cattolica: Felice Eugeni, metallaro, fece in Roma anno MDCCCXXVI.
Oltre alla Fede Cattolica, tutt’intorno al vano di viaggio sono disposte altre personificazioni allegoriche che fanno riferimento alle virtù del Pontefice: la Giustizia sul frontale, la Speranza su quella di sinistra e dietro la Carità. Nel 1841 papa Gregorio XVI fece apportare delle modifiche a Gaetano Peroni, che pose un’allegoria dell’Eucaristia, due angeli che reggono il Tabernacolo, dietro il trono e tolse la seduta dei cocchieri, che condurranno l’equipaggio in groppa al cavallo di timone e di volata a sinistra nel tiro a sei. Al posto della seduta vi fece inserire due grandi putti alati che reggono le chiavi petrine e la tiara, nelle cui infule compare il suo stemma.
L’ultima volta che la Berlina di Gran Gala ha attraversato le strade di Roma è stato quando Papa Pio IX si recò a Santa Maria del Popolo per le celebrazioni dell’8 settembre 1870. Pochi giorni dopo, il 20 settembre, lo Stato Pontificio con la breccia di Porta Pia cessava di esistere e la Berlina da gran Gala non venne più usata.
Il Padiglione delle carrozze.
Ampliato, bonificato, rivisitato nel suo percorso espositivo, il Padiglione, arricchito da nuove e importanti acquisizioni, testimonia sin dal 1967 la storia della mobilità pontificia attraverso un'originale raccolta di selle, portantine e carrozze.
Il Padiglione delle Carrozze, che conserva alcuni dei veicoli con i quali si spostavano i papi nel passato, fa parte del Museo Storico Vaticano, la cui sede principale si trova nel Palazzo del Laterano.
Istituito nel 1967 per volontà di Papa Paolo VI, il Padiglione delle Carrozze è parte integrante del Reparto Collezioni Storiche dei Musei Vaticani, che raccoglie i Ritratti dei Pontefici dal '500 ad oggi, tutti gli Apparati del Cerimoniale Papale, i Costumi della Corte laica, le Armi e le Uniformi dei Corpi Armati Pontifici.
Il nucleo centrale della raccolta è costituito dalla magnifica Berlina di Gran Gala, fatta costruire a Roma nel 1826 da Papa Leone XII ed arricchita nei suoi decori da Papa Gregorio XVI nel 1841. Un sistema di cinghie e balestre progettato dal maestro Gaetano Peroni rende la carrozza completamente ammortizzata. Il programma decorativo in bronzo dorato ideato dall’artista Felice Eugeni riporta sui lati della berlina i simboli del potere del Vescovo di Roma.
Mons. Pietro Amato – Direttore Museo Storico Vaticano
“È una carrozza, l’unica, al tiro di sei cavalli, che regalava una scenografia e un attraversamento di non poca rilevanza. Si può benissimo immaginare come la gente si riversasse sulle strade per poter ammirare questo fantastico spettacolo. In questa carrozza ci sono due operazioni strepitose. Quella di Gregorio XVI la notiamo in avanti: questa straordinaria tiara sorretta da due putti; sulle infule si trova lo stemma del Papa Gregorio XVI, quindi, come a porsi in avanti come prima immagine.
Quello che c’è dietro, lo rivelo adesso in un certo senso, l’altro stemma, quello di Leone XII, che era posto in avanti, è stato posto nella parte posteriore della carrozza. Sono delle operazione d’immagine, dall'effetto straordinario. È chiamata di fatto la carrozza di Leone XII, ma è molto più corretto, dopo questi lavori di grossa portata, per il prestigio visivo, per quello che è il mondo delle immagini, dire che appartiene ad entrambi”.
Berlina del Cardinale Bonaparte; Fratelli Casalini – Roma 1868
Sono qui custodite, anche le nove berline cerimoniali appartenute a Pontefici o Principi di Santa Romana Chiesa, come quella del Cardinale Luciano Luigi Bonaparte, che l'aveva ricevuta in dono dal cugino Napoleone III, imperatore di Francia, il 13 marzo 1868, in occasione della propria nomina cardinalizia. Assemblata a Roma dal fornitore delle Scuderie papali, Gaetano Peroni, utilizzando pezzi di produzione artigianale francese.
Sugli sportelli sono dipinte le personificazioni allegoriche della chiesa di Roma a destra e della Fede Cattolica a sinistra. Sui pannelli laterali una serie di putti reggono oggetti allusivi alle virtù del Cardinale proprietario: le Tavole della legge e il Libro dell’Apocalisse a sinistra, un’Ancora e un Braciere, simboli rispettivamente della Speranza e della Carità, a destra. Sempre distaccato dalle attrazioni della Curia Romana e della corte di Francia, il Cardinale Bonaparte condusse una vita di penitenza, caratterizzata dalla carità verso i poveri e dal patrocinio delle arti. Alla sua morte donò la sua carrozza a papa Leone XIII, che vi mantenne le armi araldiche con l’aquila imperiale napoleonica.
Berlina escort; Fratelli Casalini, Roma 1850 circa.
Realizzata sotto il pontificato di Pio IX dai Fratelli Casalini, rinomati fabbricanti di carrozze, questa berlina trainata da sei cavalli, faceva parte del corteggio ufficiale alla Berlina di Gran Gala. Non esibendo stemmi pontifici sugli sportelli, questa carrozza era a disposizione anche per dei “servizi di Palazzo” per trasportare cardinali o alti prelati della Curia Romana. E’ stata, però, anche utilizzata dai Pontefici per le passeggiate private nei giardini vaticani e talvolta messa a disposizione di ospiti presenti in Vaticano.
Berlina di gala con trono – Fratelli Casalini, Roma 1860
Realizzata sotto il pontificato di Pio IX, questa berlina è predisposta come una “sala del trono”. Al suo interno, infatti, come nella berlina da gran Gala, è posizionato un trono sovrastato da un capocielo finemente ricamato a filo d’argento con la colomba dello Spirito Santo al centro di una raggiera d’oro. Poiché, a differenza delle altre berline di gala con Trono, in questa carrozza mancano i pennacchi che distinguono il “Servizio pontificio”, è probabile che essa sia stata usata più per occasioni private che per cerimonie solenni. Come testimoniano gli stemmi dei papi Pio IX e Benedetto XV, dipinti rispettivamente sugli sportelli di sinistra e di destra, essa è stata utilizzata sotto vari pontificati fino agli inizi del Novecento.
Berlina escort – Roma 1850 circa
Probabilmente realizzata a Roma sotto il pontificato di Pio IX, questa berline escort, trainata da quattro cavalli, non ne si conosce il costruttore. Sobria ma elegante, con gli stemmi pontifici di pio IX e Benedetto XV, rispettivamente sugli sportelli di sinistra e destra, fanno supporre che abbia prima fatto parte del corteggio ufficiale alla berlina da Gran Gala e poi, dopo il 1870, sia stata a disposizione dei “Servizi di Palazzo” per il trasporto di cardinali o prelati della Curia Romana.
Carrozza da viaggio – Roma 1855/57
Oltre alle citate carrozze di "protocollo" sono esposte anche due storiche berline da viaggio, la prima realizzata da artigiani romani, secondo la tradizione questa carrozza venne utilizzata nel 1857 da Papa Pio IX per visitare i possedimenti pontifici nella Legazione delle Romagne, per quella che passerà alla storia come “l’ultima visita di un Papa-
Carrozza da viaggio – Napoli 1845 circa.
Secondo la tradizione questa carrozza da viaggio venne donata da Ferdinando II, re di Napoli, a Papa Pio IX in occasione del suo ritorno a Roma nell’aprile del 1850. Di manifattura partenopea, con questa carrozza il Pontefice fece il viaggio da Portici a Roma, dopo la fuga e l’esilio dovuto ai moti della Repubblica Romana. Il 24 novembre 1848, nove giorni dopo l’uccisione del primo ministro dello Stato Pontificio, Pellegrino Rossi, pio IX era stato costretto a fuggire da Roma nottetempo e travestito da prete, rifugiandosi a Gaeta, già territorio del sovrano borbonico. Stranamente questa carrozza è dotata della “bequille” senza nessun altro sistema di frenatura.
Inoltre sono esposte anche due piccole berline per uso interno ai Giardini Vaticani e un Landau a quattro posti, la prima:
Carrozza da viaggio Fratelli Casalini -
costruita sotto il pontificato di Leone XII, questa carrozza da viaggio è progettata per trasportare quattro persone. Curiosamente, oltre al marchio del costruttore inciso sui cappellotti delle ruote, di questa carrozza si conosce anche la ditta che forni le vernici e le pitture. Infatti, sotto la seduta del cocchiere è posta una placca con inciso: “Premiato stabilimento Filippo Carli, fondato l’anno 1868 in Roma, Borgo Vittorio 3-
Carrozza per corteo funebre, Fratelli Casalini – Roma 1915
Realizzata a Roma dalla Premiata ditta Fratelli Casalini, sotto il pontificato di Papa Benedetto XV, questa carrozza è stata esclusivamente utilizzata per i cortei funebri dei Cardinali e alti Prelati della Curia Romana. Progettata per il trasporto di quattro persone, questa carrozza è priva di freni in quanto procedeva solo a passo d’uomo. Si distingue dalle altre in quanto, secondo il protocollo, non porta alcun stemma pontificio, completamente verniciata di nero ed è semplicemente decorata con un lieve fregio in bronzo dorato.
Landau Carlo Ferretti – Roma 1890
Unico esemplare di Landau pontificio, questa carrozza, facilmente trasformabile in veicolo aperto, è il primo mezzo di locomozione che dava al Pontefice la possibilità di mostrarsi ai fedeli durante i tragitti. Comodo come una berlina ed elegante come una caleche, può ospitare fino a quattro persone. Realizzato a Roma dalla Premiata ditta Carlo Ferretti, del quale troviamo la firma sui cappellotti delle ruote e sui due preziosi fanali quadri con vetri molati. Ordinata durante il pontificato di Leone XIII, ma usata anche da Pio XI, come indicano gli stemmi dipinti sulle porte.
Dal 1870 al 1929, anno in cui vennero siglati i Patti Lateranensi, i Pontefici non uscirono mai dal Vaticano, interrompendo anche la tradizionale cavalcata solenne per la "Presa di Possesso" della Basilica di San Giovanni in Laterano. Era il 1909 quando l'arcivescovo di New York offrì in dono una Itala 20/30 a San Pio X, che il Pontefice rifiutò preferendo continuare a fare le sue passeggiate nei Giardini Vaticani su una comoda e meno rumorosa carrozza.
Informazioni tratte da:
http://mv.vatican.va/2_IT/pages/z-
guarda il video
http://www.youtube.com/watch?v=icLpkKXQ3PI