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11/03/2024
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Tenere le redini

Stile di guida

EUGENIO MARTINENGO CESARESCO 1894
L’Arte della guida con le redini lunghe.
Modo di tenere le guide (redini) per guidare un cavallo o una pariglia.

Sia che si guidi un cavallo, o che si guidi una pariglia, le guide vanno sempre tenute nello stesso modo, cioè nella mano sinistra; la redine sinistra sopra l’ultima falange dell’indice; la destra fra il medio e l’anulare allo stesso posto. La mano sia chiusa e le fermi con l’anulare e col mignolo per impedire ad esse di scivolare. La mano destra non abbandoni la frusta che per chiudere od aprire il freno, nel qual caso le passerete sotto il pollice della mano sinistra. State sempre attento ad avere le due guide della medesima lunghezza e tese quel tanto che basti per sentire dolcemente la bocca del cavallo.


Si deve tenere in mano le redini colle mani chiuse con sufficiente forza da non lasciarle uscire o scorrere. Il pezzo delle redini che sta in mano dovrebbe essere ruvido o con cuciture traversali per facilitare il tenerle, per impedire che le redini sdrucciolino dalle mani e acciò non si debba fare molta forza di stringere la mano continuamente per tenerle. Per guidare si ha adottato di tenere le redini che entrino nella mano per di sopra e ne escano dal dito mignolo. È meglio perché si è più pronti ad accorciarle e ad allungarle. Dal cosi tenerle è diminuito il loro attrito colla mano e sono più facili a scorrere fuori di mano che nel modo adottato nel cavalcare ma la ruvidezza dei pezzi che stanno in mano o le cuciture traversali vi rimediano con vantaggio.

Questo modo di tenerle non fa danno all'elasticità che occorre quando si vuol dare buon appoggio perché è fatta dal braccio. In caso occorra tenere le redini più solide in mano si può farle uscire fra il dito anulare e il mignolo. Si possono tenere tutte due nella sinistra e si possono tenere una per mano. Se si tengono nella mano sinistra la destra tiene la frusta sola. Se si tengono le redini separate, una redina in ciascuna mano si tiene nella mano destra la redina destra sotto la frusta, fra la frusta e le dita. Siccome in questo modo la redina destra scorrerebbe facilmente sul manico della frusta si può farla uscire fra l'anulare e il mignolo e cosi le si dà maggiore attrito. Tenendo le due redini separate una in ciascuna mano si accorcia la redina destra col prenderla colle prime tre dita della mano sinistra indietro del dito mignolo e col far scorrere avanti la mano destra, e il contrario per accorciare la sinistra. Si allunga la redina destra col prenderla colle tre prime dita della mano, sinistra in avanti della mano destra e con portare in dietro la mano destra e si allunga la sinistra nello stesso modo.

Si allungano le redini tenute separate nelle due mani anche col lasciarle scorrere avanti il che viene da sé per il peso che hanno in avanti. Le mani che tengono le due redini separate si soccorrono a vicenda. Se si tengono le due redini nella mano sinistra la redina sinistra entra fra il pollice e l'indice e la redina destra fra l'indice e il medio. La mano destra tiene impugnata la frusta diretta in alto e in avanti e un poco a sinistra e il pugno destro si tiene vicino al sinistro acciò sia pronto a prendere col pollice, indice e medio la redina che occorre far agire. Per accorciare o allungare una redina si prende col pollice, indice e medio della mano destra la redina che si vuol accorciare o allungare indietro del dito mignolo della sinistra che la tiene e si fa scorrere indietro o avanti. Nello stesso modo si accorciano le due redini insieme. Se tenendo le due redini nella sinistra occorre separarle la destra che tiene la frusta prende la redina destra facendola uscire fra l'anulare e il mignolo. Quando le redini sono nella sinistra essa può fare pochissima pressione su una redina e molte volte il cavallo non vi risponde. Occorre allora che la destra che tiene la frusta prenda e faccia sulla redina o destra o sinistra la pressione che occorre e deve farla col pollice, indice e medio uniti dovendo l'anulare e il mignolo tenere la frusta. Dopo fatta l'azione che voleva fare la destra lascia la redina.

Le redini devono essere non tese quando non occorre farle agire, ma semi tese per essere pronte a dare aiuti. Non si devono lasciare lunghe che ci voglia molto tempo ad accorciarle per farle agire. Mentre da lunghe si fanno corte in posizione di agire il cavallo può aver fatto azione che si avrebbe dovuto impedire e non si ha potuto impedirla perché non si avevano le redini pronte ad agire. Nell'andare dritti è meglio tenere le due redini nella sinistra e avere libera la destra di fare azione sulla re dina che occorre far agire e di dare gli aiuti di frusta. Se il cavallo va diseguale e non vuol stare da sé sulla linea della strada sulla quale si vuole stia è meglio tenere le due redini nella sinistra, la redina sinistra più corta e la destra più lunga, e fare la redina destra eguale in lunghezza alla sinistra tenendola col pollice, indice e medio della mano destra. Così si fa agire prontamente la sinistra sola se il cavallo vuole deviare a destra e si fa agire la destra se vuole deviare a sinistra.


Il traverso di ferro sopra il parafango per tenere alte le redini acciò il cavallo non le prenda sotto la coda nel dare alle mosche dà un punto di sostegno e un attrito a resistere al tirare alla mano, ma toglie alle redini la libertà di azione che hanno quando esse sono isolate. È un ripiego per le serpe basse.


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