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Grand Dog cart de Dressage du carrossier “Darracq à Pau”
Ci sono principalmente due tipi di Dog-
Introdotto nei primi anni del XIX secolo, quale veicolo per partecipare alle battute di caccia a cavallo, lo sport più in voga in quel secolo, utilizzato dai signori per trasportare i "fox hound", cani per la caccia alla volpe sino al punto di ritrovo, per non affaticarli prima dell'inizio della battuta. Da qui la denominazione Dog cart; dog-
La parete posteriore della cassa, generalmente chiamata "tail-
A seconda delle loro dimensioni e di design, un Dog cart poteva trasportare da due a sei passeggeri, erano soprattutto veicoli di campagna, costruiti per la funzione specifica della caccia, non per eleganza. Eppure rapidamente raggiunsero una grande popolarità e presto ogni giovane Driver ne volle uno. Quasi come rapidamente si scoprì, che quando questi veicoli non erano in uso per il trasporto di cani o per eventi sportivi, potevano essere utilizzati per una veloce corsa in città per fare un po' di “Passeggio sul corso” in una bella giornata. Questa popolarità incentivò i costruttori a proporre sul mercato un particolare modello da città denominato “Dog cart de Dressage” ne troviamo testimonianza dal catalogo del carrozziere francese Louis Dupont n°904.
L’esemplare di Dog Cart delle nostre immagini presenta alcune particolarità che lo differenziano dagli schemi classici: la cassa lateralmente è chiusa da pannelli in finto vimini senza aperture, il sedile posteriore è orientabile dalla posizione Dos a dos alla posizione fronte marcia, come la diversità di altezza tra le due sedute. La tipologia del quattro ruote da città basata sul phaeton, con i due sedili fronte marcia era molto indicata quando a bordo si avevano degli amici e si andava passeggio; in quanto la posizione dos a dos (schiena a schiena) era riservata a palafrenieri e valletti.
A lato un’immagine prima del restauro con le sedute fronte marcia.
Di conseguenza con la posizione fronte marcia veniva annullata la possibilità di trasportare i cani, in quanto lo spazio interno veniva utilizzato per alloggiare le gambe dei passeggeri, con la conseguente chiusura del pannello posteriore. Le feritoie laterali, divenute superflue, sono state convertite con pannelli in finto cannée scolpito ad arricchire le fiancate. L’alto passaggio di ruota che eleva la seduta anteriore indica la possibilità di attacco, oltre che a pariglia, anche a unicorno (cavallo singolo alla volata); non adatto per un tiro a quattro per la sproporzione che si verrebbe a creare tra cavalli e carrozza. La maggior parte dei Dog cart venivano dipinti in almeno due colori, nero con rosso, nero con il giallo e giallo con il verde erano le combinazioni di colore molto popolari.
Nel nostro caso, la colorazione nero con giallo, unita alla barra di volata con funghi senza attacco per i bilancini, ne indicano ulteriormente la raffinatezza, che conseguentemente implicano un finimento inglese a collana in cuoio nero. L’utilizzo di un finimento all’inglese in vernice, comporterà l’utilizzo delle “Chainettes” e di un abbigliamento molto elegante con cilindro nero per il guidatore in questo caso, la giacca avrà sempre tre bottoni e dovrà essere sempre allacciata. D'obbligo, sempre la copertina di guida di colore sobrio e conforme ai colori della carrozza, essendo una carrozza sportiva -
La ricchezza delle rifiniture e della lavorazione della cassa, unita alla particolarità della ferramenta, fanno di questo legno un pregiato Dog cart da Dressure. I pregevoli fanali di buona misura a corpo tondo con vetri a lente, si aggradano perfettamente nell’insieme, la selleria in cuoio capitonné, unita al grembiale antipioggia in cuoio arricciato, al ventaglio impreziosito dalle fioriture del tempo sul cuoio, rendono questo legno un esemplare unico nel suo genere, in particolare sul territorio Italiano. Interessante sarà capire nei prossimi eventi di Tradizione la valutazione che i Giudici ne daranno, se riusciranno a coglierne o meno la particolarità, sia del modello che della raffinatezza di questo pregevole legno.