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03/12/2024
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Savoia 2°parte

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Il ruolo fondamentale della
Real Casa Savoia
nell'evoluzione dell'arte
carrozziera italiana
dalla carrozza all'automobile


Ma cos’era la carrozza?

Oggi si tende a ricordarla quale elegante ma tecnicamente primitivo mezzo di trasporto cui l’umanità ha dovuto piegarsi per secoli, stante la sua dipendenza dall’energia animale. A leggere la letteratura e i manuali d’epoca, quale ricchezza di storia e quale perfezione tecnica in quel veicolo! Carlo Biscaretti nel suo “Carrozzieri di ieri e di oggi” ne dà una sintesi competente ed entusiasta. L’autore parte dal carro quale elemento documentato da bassorilievi antichi di migliaia di anni, e previene ai perfezionamenti introdotti dai Romani.   E’ nel XVI secolo che si riscontra la prima diffusione di un carro a quattro ruote, a cassa coperta, ben sospeso: la carrozza. La sua patria è l’Italia, anche se un mezzo del genere sembra essere approdato dall’Ungheria. E’ certo che Milano occupa un ruolo pioniere e che vanta il primato di aver esportato due esemplari (o i loro disegni) a Parigi nel 1599; capostipiti di generazioni di carrozze francesi. Nella Torino Sabauda si genera una mentalità orientata verso l’industria.


Quali caratteristiche avevano queste aziende carrozziere?

La cultura amministrativa e militare dello Stato Sabaudo, uno stato rigorosamente strutturato e centralizzato, genera e diffonde nella società una mentalità orientata verso l’industria, che è organizzazione, gerarchia e disciplina, senza che siano soffocati spirito d’iniziativa e imprenditorialità. Scoprire la  vicenda è come seguire un grande fiume, nel quale confluisce la storia della carrozzeria piemontese. Si parte dal torinese Alessandro Locati, uno dei maggiori maestri carrozzai italiani. Verso il 1890 gli si associa Torretta. Presso la Locati & Torretta si forma l’operaio Marcello Alessi, un “ovrié” che presto comincia a fabbricare carrozze a cavalli. A fine ottocento la carrozza impera; per quantità e diffusione, ma anche per la qualità delle prestazioni. L’impiego della carrozza si estende in tutta Italia e crea incredibili problemi di traffico. A Milano, Mantova, Roma, Firenze le autorità cercano di contenerne il numero, incompatibile con le condizioni dei centri urbani.   Intorno al 1895 a Parigi ne circolano più di centomila. Le carrozze sono-scrive Domenico Jappelli- “comode, eleganti, raffinate e straordinariamente funzionali anche per lunghi viaggi”.              


Torino e la rivoluzione industriale!

La perdita dell’egemonia politica con il trasferimento della capitale a Roma genera una profonda depressione economica, le classi che avevano fino ad allora lavorato al servizio militare e amministrativo  della Corona e dello Stato si uniscono alla classe piccolo borghese emergente e si riversano verso le iniziative innovatrici nei nuovi settori emergenti, in questo contesto esplode il fenomeno "automobile".

A fine Ottocento mentre la carrozza impera; l’automobile inizia a muovere i primi passi.

                 L’automobile; l’autore di questo capolavoro di funzionalità ha un nome: carrozziere

Paradossalmente, la perfezione della carrozza è causa di ritardo nella realizzazione della vettura “automobile”. Secoli di tecnica costruttiva e di esperienza rendono difficile la conversione al nuovo mezzo, sul quale esiste la confusione più assoluta. Si tratta di inventare nuove regole, alcune rare fotografie mostrano l’automobile (la si chiamerà cosi) in funzione di avantreno su cui appoggia la normale carrozza privata delle ruote anteriori quale semplice mezzo di trazione che sostituisce il cavallo. A Torino si fa un gran parlare di automobili e il Caffè Burello ne è il centro. I fabbricanti di carrozze non si arresero, si fecero carrozzieri di automobili dando vita a una nuova rivoluzione dalle carrozze a cavalli alle ”horseless carriage” vetture senza cavalli.

Torino può vantare un primato tutto speciale, essere stato il punto di partenza di quella trasformazione che ha accompagnato la storia Italiana nei secoli,il resto è storia assai nota, a Torino nascerà la FIAT la più grande industria italiana di autovetture che con la dinastia FIAT" degli Agnelli è entrata nella storia mondiale.

 
 

Torino può vantare un primato tutto speciale, essere stato il punto di partenza di quella trasformazione che ha accompagnato la storia Italiana nei secoli, nel nostro repertorio lessicale, numerosi vocaboli e termini tecnici derivano ancora dal mondo della carrozza. L’esempio più evidente riguarda ancora il modo di definire vari tipi di auto: berlina, cabriolet, coupè, così come scarrozzare , letteralmente portar qua e là in carrozza, viene indicato nel vocabolario della lingua italiana. Per questo è doveroso tener vivo nella mente delle future generazioni il ruolo fondamentale che gli attacchi d’epoca hanno svolto nel corso della storia. Come doveroso è cercare di raccogliere tutto quel patrimonio storico che è rimasto per rivalutarlo e riqualificarlo, far capire alle nostre istituzioni che questo patrimonio può essere una fonte di cultura e di reddito per il futuro del nostro paese. Nel 1956 le Case automobilistiche e la famiglia Agnelli decidono la costruzione di un Museo permanente, oggi il Museo dell’automobile occupa un posto di primo piano nella vita torinese, le sale dell’edificio sono continuamente impegnate in una serie di eventi industriali, scientifici, culturali ed economici.
Accanto alle auto era stata costituita una raccolta di 47 esemplari di carrozze di vario genere facente parte del Museo “Quattroruote” che successivamente andò smembrato e disperso. Attualmente sul territorio italiano esistono vari musei e collezioni, possiamo citare il Museo di Palazzo Farnese  Piacenza, il Museo delle carrozze di Codroipo, la collezione delle Carrozze del Quirinale e molti altri, sia pubblici che privati.

Sarebbe auspicabile, che come in molte nazioni è già una realtà, anche in Italia venisse  istituito un Museo permanente che illustri la storia della carrozza sino alla sua trasformazione in automobile.Un luogo dove raccogliere scritti, oggetti, immagini,testimonianze di questa evoluzione, quale luogo ideale se non la Reggia di Monza quale importante crocevia del nord Italia, punto di intersezione con l’Italia  centrale e con gli stati confinanti d’oltralpe, raggiungibile facilmente con tutti i moderni mezzi di comunicazione di massa, autosdrade, ferrovia, aeroporti.


Monza, la sua Villa, il suo Parco, le carrozze e le automobili e la parte che più  la resa famosa e conosciuta in tutto il mondo: l’Autodromo quale simbolo per eccellenza dell’esaltazione dell’automobile, della tecnica, della velocità, del prestigio, in questo luogo simbolo di un Italia storica e Gloriosa, di un Italia attuale con la Scuderia Ferrari leader nel mondo automobilistico,con la FIAT nata in quel "caffè Burrello"centro cittadino per il mercato del cavallo e della carrozza, in un connubio tra storia e tecnologia per ricordare alle generazioni future di tenere alta la nostra bandiera ricordando che:


in principio era la carrozza
la trainavano i cavalli.


Informazioni tratte da: Storia della carrozzeria in PimonteDal disegno al design- dalla carrozza all’automobile.  


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