Esposizione 1884 - tradizioneattacchi.eu

11/03/2024
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Esposizione 1884

Cavalli

Torino - 7 settembre 1884
Esposizione zootecnica equina

Finita appena l’inaugurazione della mostra dei fiori, il Duca d’Aosta, salutato dalle bande delle società operaie che si affollavano in quel mentre nell’atrio dell’Esposizione; che folla di gente quel giorno (7 settembre 1884) che sfilate di operai, che processioni di bande e bandiere! Andavano ad inaugurare la Mostra degli Equini laggiù nella città della zootecnia, dove tre mesi orsono si è tenuta la mostra dei cani, e nel maggio il concorso ippico. Ad incontrare il Duca c’erano il Presidente della commissione zootecnica marchese di Compans, il prefetto Casalis, l’assessore anziano Rignon, i membri della commissione governativa per l’acquisto di cavalli e puledri, la giuria e la solita corona di signore e curiosi che non mancano mai in queste inaugurazioni.

La Mostra è stata indicata molto ben riuscita, e se gli espositori non sono stati così ben numerosi come si sperava, gli intervenuti non sono però scarsi e i capi esposti sono interessanti. Questi ammontano a circa 350, oltre a un centinaio fuori concorso delle mandrie e scuderie reali (San Rossore) e gli altri mandati dal Ministero della Guerra e dell’Agricoltura. Tutta questa famiglia cavalleresca è distribuita in lunghe scuderie a box e in capannoni. Quasi tutti i principali espositori hanno mandato i loro palafrenieri in uniforme, colla leggenda della scuderia cui appartengono scritta sul berretto; il Ministero della guerra ha pure mandato parecchie guardie dei depositi d’allevamento.

La Casa Reale ha mandato quattro stalloni di razza inglese predominante (puro sangue e tre quarti di sangue) e dieci altri cavalli di razze nazionale dai 5 hai 6 anni. Gli stalloni, tutti delle Reali razze di San Rossore nacquero nel 1880 e sono; Valdarno (inglese puro sangue), alto m.1,66, sauro. Mazzeppa (mezzo sangue inglese, alto m.1.65, baio sauro. Recoaro (mezzo sangue inglese) alto m. 1.68,  sauro. Belgioioso, (indigeno di San Rossore) alto m.1.65 Baio. I cavalli sono quasi tutti bai-zaino e baio-chiaro. Il Ministero di agricoltura espose venticinque stalloni dei depositi governativi. Ai box di ciascuno è appeso un quadretto che contiene l’albero genealogico dell’esemplare e ne ricorda le glorie, se ne ha. Ma ne hanno quasi tutti.

Fortunati i cavalli che a 7 e 8 anni sono già diventati illustri! Al box di Cassidy, del deposito di Reggio, razza normanna, si legge che a tre anni quel baio percorse già quattro chilometri in ragione di un chilometro ogni cento minuti secondi. Di Casalecchio si ricorda che ha già vinto in diverse corse la somma complessiva di 40.000 Lire. E non è nato che nel 1877. Il magnifico animale, dietro la griglia dell’uscio, par che intenda le lodi che gli si fanno attorno e viene a leccar le mani ai visitatori….. Del Ministero della guerra sono interessanti i gruppi di puledri con madri dei diversi depositi di allevamento di Grosseto, Salerno, Udine, Sicilia, Modena, ecc. Parte degli allevamenti è a sistema brado e semibrado. Con quei cavalli si ha il principale scopo di rifornire l’esercito.

Degli espositori privati, che sono quasi 50, uno che espone con maggior numero è Giuseppe Conti da Pavia che ha tre stalloni, fra i quali Tamerlano, figlio di un puro sangue arabo ( e governativo soggiunge il cartellino) e di una anglo-sassone, 10 cavalle fattrici ungheresi e 25 fra puledri e puledre, una mostra splendissima. Gli fano degna compagnia gli ingegneri Ghizzolini padre e figlio di Ostellato (Ferrara) con 34 puledrini e fattrici, magnifici esemplari ferraresi e friulani la maggior parte; e l’ingegnere Breda di Pavia che ha 34 stupende cavalle e puledrini in quasi tutte le razze, fra cui spiccano il puro sangue americano Elwood-medium di dieci anni, baio con stella in fronte, che dicono costi 75.000 Lire, e il baio Vampo puro sangue italiano inscritto nel Gran Derby del 14 settembre.

Il comizio agrario di Grosseto ha 22 fra cavalle e puledre maremmane con qualche incrociamento; il conte Portalupi di Verona ha mandato un magnifico stallone e 16 cavalle e puledri italiani, anglo-francesi, magiari e inglesi; il marchese Verano di Mantova, otto cavalle e nove puledre della razza mantovana incrociata colle inglesi; i marchesi Pallavicino di Parma hanno una ventina fra cavalle mezzo sangue e puledri puro sangue da essi ottenuti con incrocio costante dal 1859 ad oggi; il signor Silva di Pizzighettone si segnala specialmente per 18 cavalle fattrici ungheresi, e il Bertone di Orvieto per i suoi allevamenti semicrodi. Cremona ha poderosi campioni coi puledri del Manfredi (18 capi), con quelli del Rizzi Enrico, e i cavalli incrociati da quasi vent’anni su razze inglesi del Rizzi avv. Giuseppe.

Rovigo vede mantenute le sue razze cogli allevamenti di Lyon e Sgarzi; Ferrara colle mandrie Ravedin, Camerini, Navarra. Da Novara vi sono  le stupende puledre del cav. Conelli. Il signor Cesare Costa che ha dato il nome alla famosa aratice a vapore, ha un gruppo di 8 puledri figli di Specimen, stallone governativo. Gli intelligenti osservano con particolare interesse le razze delle scuderie di San Salvà (Santena), tre cavalle fattrici inglesi puro sangue e due puledri, tutti iscritti allo Studbook italiano; e le razze di Telfener, inglesi, francesi e normanne.

Ricordiamo finalmente uno stupendo stallone puro sangue arabo del commendatore Morpurgo, già appartenente alla scuderia dell’ex Kedivè Ismail Pascià, il quale (non l’ex Kedivè) ha accosto un suo rampollo, altro stupendo arabo inglese di 4 anni. Nel catalogo è detto che della Mostra equina fanno parte anche diversi asini stalloni, fra i quali alcuni veri puro sangue, veri, genuini…. Ma li abbiamo cercati inutilmente: non c’è che un solo asino stallone di 5 anni, presentato dal signor Ambrosetti di Torino. Vi sono invece 12 muli e mule delle alte Alpi, esposte dal sig. Delsoglio. Dalle due torri quadrate della Porte Reale e dal cupolone i gonfaloni sventolano a festa per l'ultima volta, ed il sole autunnale irradia la sua luce fredda e mite come il sorriso di un vecchio. La gente si assiepa all'uscita, esco anch'io, ma, giunto sul piazzale esterno, mi rivolgo un'ultima volta per figgermi bene in mente il ricordo di questa Esposizione.  

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