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La ditta A. Rejna & C. nasce come casa commerciale a Milano dalla associazione tra il signor Eugenio Ferrari ed il signor Achille Rejna. Fu registrata il 1° gennaio 1885 con sede in via Amidei n.7, avente per oggetto sociale la vendita di: sottoselle, selle, briglie, staffe per cavalli e carrozze allora denominate “selleria inglese”, nonché di molle, assali e ferramenta per vetture.
La Rejna è stata un’importante azienda italiana che ha operato per quasi un secolo, superando le due guerre mondiali, e anzi potenziando la propria attività con importanti forniture militari, tanto da dover istituire un apposito ufficio per tali forniture nel corso della guerra 1915-
In quegli anni una delle più importanti fornitrici dell’impresa commerciale Rejna, fu l’officina meccanica locale di Sessa Giuseppe, che competeva nelle forniture con la casa francese Vermot. La dinastia dei Sessa inizia con Giuseppe che a Jerago in provincia di Varese, aveva una fabbrica specializzata in parti per carrozze, della produzione particolarmente apprezzati e richiesti gli assali per carrozze i cui perni subivano una particolare lavorazione che li rendeva sicuri e antigrippanti, tanto da consentire alla officina Sessa di divenire fornitrice della Real casa Britannica.
La qualità e la costanza della produzione di Sessa, rivelarono ai due commercianti milanesi le potenzialità di queste nostre terre per competenza di tecnici, operai e, cosa da non trascurare, la facilità di trasporti ferroviari. Fu così che la casa milanese Rejna, visto il buon andamento degli affari e l’espansione del mercato, pensò di costruire in proprio realizzando a Jerago uno stabilimento ove produrre: pezzi staccati di ferramenta, assali a olio, a mazzapatent e a grasso, molle in acciaio temperato per carrozze-
L’iniziale attività si svolgeva in due capannoni e fonderia, forniti di energia prodotta da motore a vapore. L’impianto nacque con la collaborazione della officina Sessa e del figlio Pasquale che ne divenne dipendente. Si palesò immediatamente alla proprietà milanese il rischio di dipendenza dalla ditta Sessa, cioè da un potenziale concorrente libero di agire sul mercato. Prudentemente la società si rivolse al suo fornitore francese di articoli similari, la Vermot di Chatenois che, dal momento che la vendita dei suoi articoli sul mercato italiano era stata colpita da embargo, non ebbe difficoltà a segnalare come possibile direttore: Leone Michaud, esercitante costui pari funzione in una primaria fabbrica parigina. Fu assunto in Jerago nel 1904 al compimento di un tirocinio di tre mesi presso lo stabilimento transalpino Vermot. Prendeva così iniziò la straordinaria vicenda della Rejna, strettamente legata alla storia industriale del paese, che arrivò ad occupare 400 operai nel 1928, quando il nostro borgo contava 1865 abitanti.
RITROVIAMO UN RISCONTRO nel: rendiconto dell’esposizione internazionale di Torino
Fabbrica di assale e molle di Jerago, gerenti A. Vermot e A. Rejna 1905
"Questa industria sorse tre anni or sono, per iniziativa di Alessandro Rejna, gerente della nota ditta A. Rejna e C. Milano, fornitrice di tutti gli articoli per selleria e carrozzeria, nella fabbrica prese larga parte l’antica Casa Vermot di Parigi, che portò allo stabilimento di Jerago il perfezionato risultato pratico di 50 anni d’esperienza e una larga maestranza francese. La forza motrice di 100 cavalli è fornita a Jerago dal noto grandioso impianto di Vizzola Ticino; nella fabbrica sono impegnati 110 operai e la produzione giornaliera è di circa 6 quintali di molle e di 50 assali.
Molti ignoravano che esistesse in Italia una fabbrica speciale di assali, molle e ferrature per vetture, automobili, tramways, carri ecc., e fu una vera rivoluzione quando essa si presentò lo scorso anno all’Esposizione automobilistica di Torino, con un grande assortimento di tipi di assali per automobili, tipi rari, difficili e perfetti. Presentò assali per qualunque tipo di carrozza e per omnibus ed una varietà di molle d’acciaio per qualunque tipo di vettura, da quelle leggerissime per charrettes a quelle formidabili per vetture ferroviarie, e n’ebbe in premio la grande medaglia d’oro in concorrenza con tutte le casa nostre.
Il Reale istituto Lombardo di scienze e lettere, che ha assegnato una delle sue attestazioni di merito alla Fabbrica di Jerago, ha premiato l’opera di industriali intelligenti e intraprendenti quali i signori Achille Rejna ed Artur Vermont, che, primi in Italia e con vero slancio e spirito di sacrificio, seppero emancipare dall’estero le nostre grandi fabbriche di carrozze e automobili nell’acquisto delle molle e degli assali".
Nei primi anni del Novecento la ditta si trasferisce in via Amedei 7, dove rimarrà a lungo, e negli stampati dell’epoca, si legge che l’azienda era diventata una Società Anonima con capitale di due milioni interamente versati, poi portati a quattro milioni, la quale si occupava di forniture per le industrie dell’automobile, della carrozzeria e della selleria.
Un catalogo del 1911 illustra la produzione di selle e finimenti per cavalli e per l'equitazione, fanali e fari per automobili, articoli per automobili e da viaggio.
I cavalli e la trazione animale avevano una grande rilevanza nel panorama socio economico dell’epoca, ma stava anche nascendo l’industria automobilistica, che inizialmente si è servita largamente di molti componenti da sempre usati per i veicoli a trazione animale (carrozze). In tale situazione, la Rejna si è inserì in modo intelligente in un mercato che andava gradualmente trasformandosi. Offrendo ancora gli articoli della lavorazione delle pelli, che produceva essa stessa presso la Società Anonima Concerie Formenti di Galliate in provincia di Novara, di proprietà Rejna ma, nello stesso tempo, si orientava sulle forniture per l’industria automobilistica in grande espansione.
Le crescenti innovazioni metallurgiche nella fabbricazione degli acciai permettono all’azienda di Jerago di ottenere il brevetto per un nuovo tipo di assale con cuscinetti a sfere per carrozze e qualsiasi altro veicolo.
Già Leonardo da Vinci (1452-
La fabbricazione dei cuscinetti a rotolamento in Italia inizia praticamente nel 1906 per opera di Roberto Incerti, tecnico emiliano, che impianta a Torino una piccola officina per la produzione di mozzi per biciclette e cuscinetti a sfere. Prima di allora i cuscinetti venivano importati dall’Inghilterra che aveva il predominio per la produzione delle sfere, e dalla Germania. La nascente industria italiana dell’automobile necessitava di notevoli quantitativi di cuscinetti, e il sen. Giovanni Agnelli, già fondatore della FIAT, nello stesso anno fonda una società in accomandita semplice per la produzione di cuscinetti in Via Marocchetti a Torino, tra i cui soci figura anche Roberto Incerti.
Più tardi, negli anni Trenta del Novecento, si rileva che il capitale era salito a dieci milioni e mezzo di lire, e poi a quindici milione, che le forniture si erano allargate anche alle industrie delle ferrovie e tranvie, nonché a quelle dell’aviazione e dei trasporti in genere. A riprova dell’espansione e del successo aziendale, si nota che in quegli anni la Rejna aveva aperto anche altri punti vendita a Torino, Genova, Bologna, Firenze, Roma e Napoli. Si raggiunse la massima dimensione occupazionale con 800 dipendenti suddivisi tra: Jerago, la conceria di Galliate (No), l’opificio di bordature di Milano, dove si producevano finimenti e bordature complete, buffetterie di ogni genere e si eseguivano lavori in cuoio.
Nel periodo bellico fortunatamente non subì bombardamenti e l’espansione continuò. Dopo il conflitto mondiale la ditta continuò normalmente la sua attività ed il suo sviluppo in un mercato postbellico in notevole espansione. Nel 1963 fu costruito lo stabilimento di Novate Milanese per la lavorazione di articoli in pelle e nel 1965 entrò in attività per le stesse produzioni uno stabilimento a Cagliari.
Nel 1986 la Rejna SpA che era diventata il maggior produttore italiano di molle a balestra, molle elicoidali per veicoli a motore, per locomotori e vagoni ferroviari, è stata acquistata dalla Sogefi del Gruppo CIR di Carlo De Benedetti, che in tal modo ha ampliato la presenza del suo gruppo nell'importante settore della componentistica per auto e mezzi di trasporto in generale.
Il 18 dicembre 1972 la ditta cambiò ragione sociale assumendo il nome di Rejna s.p.a e trasformata in holding finanziaria quotata alla Borsa Valori di Milano che comprendeva le seguenti società:
– Rejna Industriale s.p.a.-
–Rejna Novate s.p.a. -
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La pesante crisi siderurgica acuitasi del 1993 indusse la CIR, cui faceva capo la SOGEFI, ad avviare la chiusura della Rejna in Jerago, convogliando su altri impianti produttivi esistenti le pregiate lavorazioni.
La Rejna sarà poi tolta dal listino della borsa di Milano nel 1998.