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Dello attacco di sei cavalli sciolti
Salvatore Villani 1828
Avvertiamo che il cocchiere può essere responsabile di ben guidare quattro soli animali, dapoicchè quattro e non più sono gli spazi naturali delle mani per distribuire le guide. Pur nondimeno con audacia e perizia non lieve, dopo un lungo esercizio del mestiere qualcuno si confida e si spinge a prove più ardue nell’arte che professa, con aggiungere ai quattro cavalli altri due, ecc. Intorno a questi tentativi vorrei dire qualcosa.
Posti i primi due animali al timone si piazzeranno gli altri due detti di prima bilancia (1) con bilanciuola, le loro guide si attaccheranno insieme a quelle dei cavalli di timone per mezzo di due altre fibbie da aggiungersi alle mezze redini che si chiamano pezzi a mano: poscia prima di accoppiare altri due cavalli, bisogna determinare la lunghezza delle redini di questa prima bilancia; in seguito adoperando le sole guide di timone si dovranno portare indietro tutti e quattro i cavalli accoppiati e far retrocedere la carrozza osservando se le tirelle d’innanzi restano come devono un poco lente. Quando l’azione si renderà sensibile a tutti e quattro i cavalli, cioè che li farà rinculare indietreggiando con le tirelle di quello di avanti un po' lente allora l’attacco sta bene, ed allora si aggiungeranno, gli altri due ultimi cavalli avanti, con le redini passate libere nelle chiavi corrispondenti, e libere nella mano del cocchiere, in modo che con le altre due formeranno le quattro redini specifiche.
(1) la prima bilancia è quella che vien posta avanti del timone, in continuazione la seconda, la terza, la quarta qualora si vogliono ancora attaccare più coppie di cavalli.
Messa la bilanciuola al timone pare che se ne dovrebbe far seguire un'altra per la terza coppia di cavalli, o altri due bilancini per simmetria, ma i cavalli sarebbero trascinati per il collo. Per cui stimo più regolare e miglior uso di appuntare con uncini che chiamiamo grilletti, uno per ogni tirella, tutte e quattro le tirelle dell’ultima coppia, dico appuntarle alle fibbie grandi di tutti e quattro i cavalli a prima bilancia, e per meglio allineare i detti quattro tiranti dei cavalli anteriori, le loro tirelle passeranno entro quattro passanti, che chiamiamo Francaletti: alla detta coppia si levino le brache, ed i corrispondenti sostegni delle brache, che si chiamano Maffe, verranno a sostenere invece le tirelle. La misura delle tirelle di questa prima bilancia si stabilisce un punto od anche due più corta di quella stabilita per i quattro cavalli sciolti, qualora il timone e la bilanciuola sporgessero assai all’infuori, acciò non si allontani di troppo quella prima coppia di cavalli.
Eccone le misure: cinque palmi e non più di cinque e mezzo per tutti i cavalli a prima bilancia, in questa guisa prese poi le misure dell’intero attacco, cioè delle fibbie dei cavalli a timone, alle fibbie della prima bilancia, fibbie di questa a quelle della coppia anteriore dovrà esservi per resultato mezzo palmo dippiù nelle tirelle della coppia d’innanzi; che così verranno ad essere lunghe palmi dodici e mezzo, e ne risulteranno i cavalli tutti ad eguale distanza; queste essendo le debite misure per compensare il timone e tutt’altro. Bisogna pure scegliere con più attenzione i due animali che debbono porsi avanti ed essere agili e sensitivi, senza curare anche se essi non siano compagni come si disse al capitolo primo, facendo restare in mezzo i due cavalli più freddi.
E ciò perché essi posti in quel sito sono condotti e non hanno obbligo alcuno. E per lo più essi vengono incoraggiati dalla guida d’innanzi; e nel caso di ritardamento cagionato dalla stupidità, il cocchiere aggiungendo l’aiuto della frusta li porrà tosto in regola. Prevenghiamo pure il cocchiere che tutti i cavalli vivaci, si sperimentano più attivi nelle vie strette, perché non hanno ivi l’agio di divagarsi a talento loro. Si conducono bene anche nel terreno scabroso, perché gli animali muniti di un ferro al piede che per lo spesso è loro di svantaggio nel suolo e non fa prender loro veruna libertà come anche talvolta accade nel selciato. All’orchè però il cavallo riprenderà all’opposto lo stradone di campagna, comincerà a rendersi più sicuro dando pure qualche sbalzo, trasportandosi a non del tutto a rispettare la guida: dal che risulta uno sconciamento generale nella muta (2) e quindi fa d’uopo usare molta precauzione.
(2) "Muta", massa di animali riuniti, pronti ed in ordine per il servizio sotto legno.
Nella voltata di questi sei animali il guidatore dopo di averli fatto prevenire al passo e un pò su la dritta, per il poco spazio che offre talvolta il luogo, deve distendere il suo braccio destro alla distanza di palmi due dall’altra mano, per riprendere la guida del cavallo di avanti di sinistra, e così sempre raccogliendo finchè i cavalli si rimettano nuovamente in linea sulla medesima strada. Ed allorchè il detto animale girando sia giunto rivolto a noi, di debba cedere la sua guida sollecitamente per dare agio allo stesso di poter defilare e condurre gli altri in linea presso di lui.
Ripetiamo, a non dimenticare nello stesso intervallo di aiutare qualcuno degli altri cavalli nel più preciso bisogno. Ma è più necessario il dare ascolto a quelli di avanti, e quelli di timone. E’ ancora necessario relativamente a questi sei cavalli di indicare il modo delle mezze voltate, per un vicolo o portico.
Quando il cavallo di avanti adunque sarà pervenuto innanzi il portico, il cocchiere senza considerare la lunghezza della muta prima che l’animale la oltrepassi, fa d’uopo avvisarlo con la propria guida, senza dagli cagione di fermarsi, facendolo soccorrere dai compagni di appresso, in modo che nella stessa continuazione del cammino non perda il punto di direzione adottando lo stesso modo usato per quattro cavalli. Avvertito in tempo e regolarmente si presterà senza ricusare. Inviato che sarà con sicurezza, non più conviene badare a lui, neanche alla bilancia di mezzo, ma adoprarsi con quegli animali di timone a condurre il legno in salvo, nello entrare affinchè si conduca al parafango. E per concludere diciamo che qualunque sia il numero dei cavalli a muta, che un guidatore sia obbligato di dover correggere, egli deve sempre praticare allo stesso modo, ossia prima badare a quelli di avanti e poi a quelli di timone.