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O' carrozza a Napoli
In Napoli oltre delle carrozze che appartengono a’ padroni, vi sono quelle dette di “rimessa” che sono senza numero o con lettere invece di questo; vi sono poi le carrozze da nolo col numero, le cittadine aperte, quelle chiuse e la diligenze, delle quali alcune fanno il traffico dal largo della Vittoria al Reclusorio, altre dal largo del Castello vanno alle stazioni delle strade ferrate a Porta Nolana e viceversa. Molti anni orsono vedevansi correre per la città, oltre delle carrozze a due cavalli, de’ calessi a due ruote ed a un cavallo, capaci a mala pena di due persone, che chiamavasi “corricoli” e del cui nome si valse quel versatile ingegno di Dumas per iscrivere una specie di viaggio nel quale prende a narrare di varie cose di Napoli con tanta falsità, che quel libro può invece dirsi un romanzo.
Ai corricoli poi succedettero delle piccole carrozze a quattro ruote tirate da un solo cavallo e capaci di quattro persone strettissimamente sedute, chiamate “carrozzelle” la cui vita fu molto breve, perché essendo incomode e facilissime a capovolgersi, cedettero il posto ai “cabriolets” o baroccetti ad un cavallo. Però, avendo il progresso portato un miglioramento a questi ultimi, perché ancora troppo alti e difettosi per un moto sussultorio che ti rompeva le ossa, dal cabriolet si ebbe la “cittadina”, formandosene una graziosa vettura a quattro ruote, tirata da un cavallo e capace di due persone, che si distingue dal cabriolet per l’elasticità delle balestre, perché più bassa, più larga, con cuscini più soffici e perché à un miglior cavallo ed un cocchiere più decentemente vestito.
I calessi dunque e i cabriolets essendo passati di moda, si sono modestamente ritirati dalla città nelle campagne ed ora fanno il traffico nei contorni di Napoli. Quindi ad essi viene inibito di correre per le strade della capitale, ove fa pompa di sé l’elegante cittadina. Ora contasi in Napoli 31 carrozza a due cavalli con numeri; 376 con lettere; 1210 cittadine aperte; 22 chiuse e 24 diligenze. E si osserva che anno per anno, siccome aumentano le cittadine, così diminuiscono le carrozze a due cavalli col numero.
I cabriolets si fermano per raccogliere passeggeri al Carmine, a Porta Capuana o a Porta Nolana; insieme con le così dette “capuanelle” carrozze chiuse a quattro ruote le quali servono a viaggiare per le provincie, e tutto ànno meno che balestre elastiche e cuscini soffici e che per sopra mercato son destinate a portare sul loro cielo tutto l’equipaggio e le masserizze de’ viaggiatori. Però se venisse in mente ad alcuno di vedere un corricolo nel suo vero aspetto originale potrà incontrarne lungo la strada consolare di Portici, Resina, Torre del Greco, Cancello, Arienzo, ecc. ove ne vedrà passare molti, che correndo velocemente portano con meno di 14 o 15 persone per ognuno, le quali occupano spesse volte fino la rete che trovasi sotto le stanghe, fra le ruote, lasciando al calessiere uno degli ultimi posti indietro e in piedi, il quale con grida e con frustate tirate in aria, (che in dialetto napolitano dicesi “scassiàre”), incita il cavallo a correre ancor più, ond’è che facilissimamente si prende poi la mano.
Ma guai!... guai a quei miseri che vi stan sopra se il cavallo inciampica, o se nel correre esce qualche ruota dal suo asse!... essi precipitano tutti l’uno sull’altro come una valanga che cade dal S. Bernardo, ed è fortunato colui che si rialza senza un braccio rotto o una gamba fracassata. L’esposizione delle vetture da nolo segnate col numero non è permessa che nelle piazze più larghe della capitale, (Regno delle due Sicilie) ove debbono stare disposte in fila, non potendo oltrepassare il limite stabilito; ed essendo vietato a’ cocchieri di fermarsi sulle strade con le vetture vuote o di camminare a piccolo passo per cercare avventori, essi, dopo che avranno lasciato i passeggeri, debbono recarsi al loro posto, evitando, sempre che il possono, la strada di Toledo; ma queste disposizioni non giungono mai alla loro esatta esecuzione, per quanto l’autorità di polizia possa vegliarvi, attesa la ostinazione de’ cocchieri e nonostante delle multe che pagano quando sono trovati in contravvenzione.