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Concorsi di Tradizione ed eleganza:
una festa ! di Ivo Baldisseri
Trattando di concorsi e gare di attacchi, il pensiero corre subito ai grandi maestri dell'accademia di tradizione Edward Howlett e Benno von Achenbach per scendere nel tempo fino ai nostri Carlo Mascheroni e Francesco Mattavelli. Gli appassionati sportivi ne conoscono le rivoluzionarie tecniche di guida sulle quali sono impostati i moderni manuali e le superbe imprese sportive.
Prendo spunto dal mondo degli attacchi per ricordare che a giugno 2014, Villa Pignatelli Cortes di Napoli nell'occasione della riapertura del Museo delle Carrozze, pubblicò un prezioso volumetto a cura di Denise Maria Pagano e Rosanna Naclerio -
Oggi, impenitente peccatore, ritorno con malcelata presunzione all'argomento che tanto caro è a me, come a coloro che conducono o hanno provato a condurre il cavallo a cassetta di una carrozza. Come tutti gli appassionati, penso alla guida del cavallo come ad un'arte di alta estetica, affinata nel tempo da illustri maestri che, nel mio pensiero, derivano il successo personale certamente dall'innovazione delle tecniche di guida introdotte, dalla assoluta padronanza nella pratica di guida e dalla forza di due radicate e vitali componenti dell'animo umano: emozione e socialità. La ricercata ambientazione del concorso di attacchi e le tecniche di guida sono la leva che smuove il pesante carico di emozioni e il complicato intreccio di dinamiche umane e relazioni personali, parte integrante della vita quotidiana.
Il volumetto "Museo delle Carrozze a Villa Pignatelli" ne è un compendio. Gli interventi scritti, ancorché costretti nella cornice rigorosa della ricerca storico-
Un salto in avanti di 300 anni e i Pignatelli Cortes, famosi per i loro equipaggi (nello sport moderno detti anche redini lunghe), ci ricorda Denise Maria Pagano, fecero della villa "uno dei salotti più ambiti della Napoli del Tempo, sede di fastosi ricevimento mondani, il centro di rapporti privilegiati con la più alta aristocrazia d'Italia e d'Europa". Un altro salto verso i nostri giorni per guardare ai Concorsi Attacchi di Tradizione e di Eleganza. Cambiati i tempi, tramontata l'aristocrazia di corte e la borghesia illuminata, che altro sono se non feste dove si esibiscono e si misurano vanti ed abilità; dove la posta, ogni volta, è la personale posizione e la pubblica influenza nella cerchia di amici/contendenti? Si vanta il cavallo, la carrozza, l'equipaggio, il finimento, l'allestimento. Quanta fatica e quanta spesa per il ricco fregio, la lanterna adatta, i finimenti in "cuir-
Si misurano abilità, conoscenza dei regolamenti -
Nelle riunioni per gare e concorsi esplode invece la festa; non è un giorno come un altro. Prevalgono riti e simboli e soprattutto l'intreccio con gli altri concorrenti di stimoli, sfide, ambizioni, rivalse che risalgono improvvise dal profondo dell'animo. Studiando i grandi maestri come Edwin Howlett e Benno von Achenbach si coglie il fascino di personalità carismatiche che trascinarono allievi di ogni ceto sociale provenienti da ogni dove e che a loro volta appresero e diffusero precise definizioni ed applicazioni di regole di alta tecnica di guida, di particolare eleganza e raffinatezza. Oggi, chi ha guidato a cassetta ha fatto il suo bravo noviziato; di giorno a ingraziarsi il cavallo e di sera a studiare l'apposito breviario. Se pensate ad un abuso di termini mi spiego subito.
Dapprincipio, il neofita postula l'accettazione nel gruppo sportivo a cui aspira di entrare e dopo dimostrazione di merito, con firma autografa si sottomette alle regole sociali. Quindi, passa allo studio dei manuali di guida ufficialmente adottati ed oggi corredati da DVD. Ma leggere i manuali e interpretare il DVD richiede l'aiuto di un glossario non meno impegnativo del manuale e fantasioso del DVD. Sempre che alla fine il cavallo si dimostri benevolo. E così giungiamo alla liturgia che concerne riti e simboli propri della comunità di accoglienza. Quando la liturgia è rispettata, allora è una festa. E la si riconosce in quello stacco dalla quotidianità dove si condividono rituali celebrati secondo norme codificate; dove Howlett e von Achenbach divengono miti dai quali derivare simboli che accomunano nell'arte della guida.
Oggi, per il concorso di tradizione ed eleganza si cercano prosceni di grande effetto: parchi, piazze, ville d'epoca. I partecipanti smettono il look casual e vintage per indossare tight, guanti, bombette, tailleur, cappelli. Festa su festa. Festa come momento di intensificazione di relazioni sociali tra selezionati cultori di un preciso fenomeno temporale -
Festa come bisogno di ritualità che evoca miti e simboli, sovrappiù di emozioni e nostalgie. Nell'immaginario collettivo le feste del passato erano sempre più belle che oggi si vogliono ripetere nell'illusione di riassaporarne i piaceri. Festa come dramma. La prova del concorso è sempre vissuta come un momento critico della festa. Introduce il rito codificato del percorso da affrontare. E' un tempo di passaggio. Si aprono e si ricompongono fratture. Si vive il rischio dell'errore proprio, della valutazione altrui, dell'ingiusto giudizio. Ed alla fine la corsa liberatoria nel carosello finale. Tutt'insieme in festa e tanta emozione. Non c'è forse grande orgoglio nel fare le cose "come si deve" per il solo motivo che vanno fatte proprio così;
in questo mondo di deserto di ideali !