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19/11/2024
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Lipizzano

Cavalli

I Lipizzani: origini e allevamento.

I cavalli chiamati Lipizzani sono una razza antica della casa Asburgo e della monarchia austroungarica,venivano allevati fin dal 1580 in una fattoria carsica vicino a Trieste. L’arciduca austriaco Carlo di Stiria, terzogenito dell’imperatore Ferdinando I° d’Austria, era desideroso di ottenere un cavallo particolare da esibire nel periodo di maggior diffusione dell’alta scuola, dove i nobili sfoggiavano la loro abilità di cavallerizzi. Comprò dal vescovo triestino Coretto la tenuta di Lipica con l’allevamento dei cavalli e iniziò la creazione della razza dei cavalli lipizzani. Il 10 maggio 1580 giunsero a Lipizza le prime "fattrici" provenienti dall'Aquileiese, dal Polesine e dal Veronese, frutto per l'appunto della secolare selezione e produzione italiana. Altre "fattrici" furono prelevate nella penisola iberica, appartenenti ad una razza dalle eleganti movenze e di "alta statura". Poco dopo vennero, importati anche alcuni stalloni andalusi ed alcune fattrici della stessa razza. Proprio in ragione delle notevoli similitudini tra il Carso e la Spagna, sotto il profilo ambientale e climatico, l'arciduca Carlo decise di collocare proprio a Lipica "la terra dei tigli",l'allevamento dei cavalli per la corte in Slovenia, un villaggio di campagna vicino a Trieste che darà il nome alla razza. Questi cavalli furono chiamati per un lungo periodo"carsici spagnoli", solo nella seconda metà dell'Ottocento troviamo la prima testimonianza scritta di "Lipizzani" derivata dal luogo di allevamento. Le corti rinascimentali avevano bisogno di cavalli forti ma leggeri,il purosangue arabo era un bellissimo cavallo da sella, non adatto al tiro delle carrozze e nemmeno per la cavalleria. Senza dubbio questi venivano apprezzati non solo come cavalli da equitazione ma anche come cavalli da carrozza, poichè carrozze leggere tirate da cavalli veloci ma anche belli erano diventati l'ideale della cerchia di corte di allora e l'uso di questo veicolo si era trasformato in una moda lussuosa. Gli Asburgo che nel 1526 erano diventati sovrani della vicina Ungheria,avevano diffuso un modello di "cocchio" divenuto popolare come "cocchio imperiale",e si dice che fosse stato costruito nella città di Kocs,il cavallo da sella ed il cocchio con pariglia elegante, furono resi famosi dalla casa d'Austria.L'imperatore Carlo VI fece costruire tra il 1729 ed il 1735 la sontuosa Winterreitschule (Scuola Equestre Invernale) nell'Hofburg di Vienna, ad opera di Josef Emanuel Fischer von Erlach. Si tratta di uno spettacolare maneggio all'interno del palazzo, straordinariamente ricco e di stile barocco, dove ancora oggi i Lipizzani si allenano e si esibiscono davanti al pubblico di tutto il mondo. Oggi i Lipizzani sono cavalli bianchi per eccellenza, cavalli resistenti ma allo stesso tempo eleganti, forti e dal passo fiero, fisicamente perfetti, adatti al lavoro,i caratteri morfologici di razza ci indicano un tipo meso-dolicomorfo, con mantello specialmente grigio, ma anche bianco, baio, morello e roano. I Lipizzani erano conosciuti da tutti come cavalli da carrozza di corte e venivano chiamati con ammirazione"i cavalli bianchi imperiali". Nelle stalle di corte se ne trovavano anche 200 esemplari,per le pariglie delle carrozze leggere ed eleganti, dette Jucker, che al tempo dell'imperatore Francesco Giuseppe venivano utilizzate regolarmente per le gite in campagna e le uscite quotidiane.

Cavallo lipizzano in Italia:
In Italia vi è un importante allevamento di questi cavalli, e precisamente nel Lazio, "L’allevamento di Torre Mancina".
Il Cra è l'unico allevamento italiano di cavalli lipizzani dei quali possiede tutte le linee genealogiche, in quanto costituisce l’unico dei 7 nuclei storici esistenti in Europa ad essere integralmente costituito da discendenti diretti dei cavalli della corte asburgica. Dal 1955 il Cra-Pcm ospita un allevamento costituito da cavalli provenienti dai riproduttori allevati a Lipizza prima del 1915, discendenti diretti dell’allevamento imperiale austriaco, acquisiti al termine della I Guerra Mondiale con il relativo libro genealogico originale considerato il più antico fra quelli ancora esistenti; presso il Centro i cavalli vengono allevati ed addestrati e ne viene curato il mantenimento in purezza e la selezione genetica.
Attualmente, l'allevamento nucleo vanta il possesso di tutte le sei linee maschili classiche (Conversano, Neapolitano, Pluto, Favory, Maestoso e Siglavy) e le undici delle quindici famiglie femminili classiche (Sardinia, Spadiglia, Argentina, Africa, Amelina, Fistula-Ivanka, Deflorata, Europa, Djebrin, Theodorosta). Il Lipizzano è una razza di cavalli dal caratteristico mantello grigio-chiaro. Le principali doti della razza sono l’eleganza del portamento, la disponibilità e la resistenza al lavoro, la capacità di apprendimento e la docilità.
Le caratteristiche morfologiche, funzionali e comportamentali del cavallo lipizzano ne determinano le attitudini ed i possibili impieghi. Si tratta di un cavallo “barocco", selezionato da secoli per gli impieghi da parata e da tiro veloce, perfetto per gli impieghi di alta scuola e per gli attacchi, di buon impiego nel dressage.

Il CRA-PCM che, a seguito della Legge 30 giugno 1954, n.549 gestisce per conto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali l’Allevamento Statale del Cavallo Lipizzano, persegue obiettivi di medio-lungo periodo dell’ASCAL riassumibili in quattro settori: la conservazione della razza; la ricerca sulla genetica, la fisiologia e la funzionalità del cavallo “barocco”; l’alta rappresentanza in manifestazioni ufficiali o di settore con confronto anche di tipo agonistico; la continua istruzione per addetti e cavalli. Grande impegno viene dedicato all’addestramento dei soggetti mantenuti in allevamento a scopo promozionale per la partecipazione a manifestazioni di vario genere. La destinazione principale è quella tradizionale degli attacchi (tiro leggero) anche se l’addestramento, per tutti i cavalli, comincia con la doma a sella, ed alcuni soggetti mostrano particolare attitudine per il dressage montato.

Project coordinator: Alfonso Carretta


www.entecra.it

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