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Facciamo il punto,
sulla Tradizione Italiana.
L’Italia non è un “hortus conclusus”, il giardino medioevale dei conventi, circondato da alte mura. E’ un immenso giardino aperto circondato dal mare, unito a nord con il resto dell’Europa, è da qui che partono prestigiosi equipaggi che vanno oltralpe a tenere alta la bandiera italiana della Tradizione. Dopo alcuni anni di assenza dai circuiti internazionali della Tradizione gli equipaggi nostrani sono tornati a far sentire la loro presenza con un peso positivo sui più prestigiosi campi gara d’Europa.
Dopo l’ultima presenza al CIAT di Cuts 2000 dove gli equipaggi italiani avevano ottenuto risultati notevoli, si era venuto a creare un vuoto di presenze da parte di equipaggi nostrani ad eventi di rilievo all’estero. La mancanza di stimoli e la novità del regolamento internazionale A.I.A.T, adottato dalla maggior parte delle nazioni Europee, in Italia praticamente ancora sconosciuto, sebbene avvalorato da pochi estimatori, nessuna associazione italiana di rilievo vi aveva ancora aderito. Occorreva colmare questa lacuna in quanto il regolamento attacchi Tradizione in vigore era una brutta copia del regolamento A.F.A d’oltralpe.
E’ con la nascita della S.I.A.T Società Italiana Attacchi Tradizione, fondata da Cesare Martignoni, Francesco Aletti Montano e Fabrizio Canali, che l’Italia entra a far parte a pieno titolo del circuito internazionale. A questo punto occorreva che qualche equipaggio iniziasse a presenziare a qualche Concorso all’estero marcato A.I.A.T, la traduzione del regolamento fu il primo passo per dare a due equipaggi, Team Battiston-
Tutto è una novità, il posto, i concorrenti, il regolamento, la lingua, eppure a sorpresa, il Team Canali si aggiudica il 2° posto nella categoria cavalli singoli, la più agguerrita per l’elevato numero di concorrenti iscritti. Un risultato che infonde una maggior sicurezza nei due equipaggi oltre all’esperienza acquisita e alla costatazione che il tutto è fattibile. Al ritorno, l’entusiasmo dei due team coinvolge l’A.F.A.C Ass. Friulana Appassionati Carrozze con l’aiuto di Bruno Cotic e Giuliano Maule ad organizzare a Gorizia il 1° Defilée di Eleganza che l’anno seguente diverrà il Concorso Attacchi Tradizione Villa Manin.
Forti dell’esperienza acquisita i due Team programmano una nuova uscita, questa volta la destinazione è il CIAT di Bernried in terra Germanica. Posizionato sulla riva di uno splendido lago ai bordi della foresta nera, dove si snoda il “percorso di campagna” molto ben disegnato ma che mette a dura prova i cavalli, complice una calura estiva fuori dal comune. Altre esperienze di gara che si accumulano, altre conoscenze di Drivers che amalgamano il gruppo dei soliti noti stupiti dalla presenza di equipaggi italiani.
Il 2014 è l’anno di svolta per la partecipazione di equipaggi Italiani all’estero, Paola Pedrazzini e Gianluigi Orsenigo partecipano al CIAT di Collet Rouge in Francia ottenendo due buoni risultati. Fiorenzo Erri e Pasquale Beretta confermano la loro supremazia in terra di Spagna partecipando anche al CIAT di Cuts in Francia. Battista Battiston dopo aver gestito l’Internazionale di Villa Manin in Friuli, riparte da consuetudine per il CIAT di Bernried. L’A.F.A.C viene invitata a presenziare con gli equipaggi di Tradizione al “The day of lipica” in Slovenia.
Il 2015 è storia recente, la qualità degli equipaggi italiani non è seconda a nessuno, i risultati di questi primi sei mesi sono sotto gli occhi di tutti, Fiorenzo Erri, Edgardo Goldoni, Andrea Cortesi, Battista Battiston sono gli equipaggi di riferimento che i Drivers stranieri hanno ormai preso a temere. Il regolamento Internazionale A.I.A.T è ormai conosciuto da tutti e applicato nei CIAT di riferimento in Italia, il lavoro svolto da chi fin dall’inizio ci aveva creduto ha dato i suoi risultati.
Veramente degli ottimi risultati che hanno riconfermato l’alto livello della presenza Italiana in campo Internazionale, dopo il CIAT di Cuts 2000 che aveva segnato per la prima volta la presenza dell’Italia capitanata da Dino Crippa ad un evento di prestigio, era rimasto un vuoto di presenze che ora è stato finalmente colmato. Di certo non occorre demordere, di positivo è la crescita di equipaggi nostrani che sempre più numerosi si avvicinano al mondo della Tradizione. Di contro è la mancanza di istruzione per portare questi equipaggi a raggiungere un livello di qualità accettabile, costretti nella maggior parte dei casi a un “fai da tè” individuale.
Di sicuro il lavoro di chi, fin da quel lontano anno 2000, ha dato i suoi frutti, anche se le persone che a questa evoluzione avevano dato il via si sono allontanate per varie ragioni, non occorre fare nomi, li conosciamo tutti e tutti siamo a conoscenza della realtà attuale. Forse a ognuno fa più comodo vedere quello che più gli comoda vedere, di certo tutto questo non aiuterà la continuità della crescita degli attacchi di Tradizione in Italia. Tradizioneattacchi li vuole ricordare e ringraziare, dedicando Loro questa medaglia che è il risultato finale di tutti coloro che vi hanno creduto.