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Assali -
cilindrici, sui quali si inseriscono le ruote.
Anticamente denomite "SALA, al plurale SALE"
Sono un elemento fondamentale di ogni carro,calesse o carrozza, collegano in modo stabile le ruote supportando il peso e la cassa.
Anticamente costruiti in legno e successivamente rinforzati con parti in ferro, cambiarono completamente con la fusione di particolari tipi di acciaio da parte di ditte specializzate che ne costruirono di varie tipologie e misure per le ditte fabbricanti di carrozze. Solitamente sulle estremità terminali dove è inserita la ruota era marcato il nome della ditta costruttrice, due importanti fabbriche di assali in Italia e Francia sono state la ditta "Rejna" e la ditta "Lemoine". Vi sono vari tipi di assali,lubrificati a olio o a grasso, normalmente di forma rettilinea leggermente arcuata verso il basso per permettere la flessione di assorbimento dei pesi,costruiti in due pezzi separati e successivamente saldati al centro.
Tuttavia vennero costruiti particolari assali a "collo d'oca" ribassati fortemente per consentire l'inserimento della cassa per abbassarne l'altezza da terra al fine di consentire un accesso facilitato a bambini, dame,viaggiatori; ne troviamo riscontro su carrozze quali "Tonneau" e "Omnibus".
Solitamente la colorazione degli assali è nera,oppure segue il colore delle ruote con un tratto della parte centrale nero. Differente la colorazione per gli assali in legno, che causa la grossa dimensione permette l'arricchimento con pregevoli filettature.
Gli assali di carrozze "d'oltre oceano" tipo buggy, americain ecc. meritano di essere trattati a parte per la loro differente conformazione.
SALA (ASSALE)
La parte più importante d’una vettura, su cui poggia tutto il carico, e le cui estremità servono d’asse alle ruote. Se ne fanno di legno, di ferro, ed anche talvolta d’acciaio. Di qualunque sostanza si facciano, devono avere la forza non solo di sostenere il carico della vettura in quiete, ma anche quando è in moto, il che è ben diverso; poiché nel primo caso provano una semplice pressione, nel secondo un seguito di scosse ripetute di continuo, le quali crescono tanto più quanto più cattiva è la strada che la vettura percorre. La forza delle sale dipende più che dalla loro grossezza dalla scelta dei materiali e dell’arte di costruirle.
Una sala componesi di due pezzi conici alle estremità per lo più torniti, sui quali girano le ruote, e del corpo di sala di forma rettangolare, su cui poggiano le stanghe della vettura. Le cime della sala sono attraversate da cavicchie di ferro che diconsi chiavi o acciarini, oppure sono guernite di dadi, invitati l’uno a destra, l’altro a sinistra, per impedire che i mozzi escano dal perno. Gli acciarini non si usano che nelle grandi ruote dei carri; i dadi a vite si adattano alle sale delle vetture leggere, nelle quali sono coperti d’una scatola che chiude la cima sottile del mozzo della ruota per ripararlo dal fango.
Le sale di ferro, il cui uso è oggidì quasi generale, sono fatte di varie spranghe di ferro piatte, della miglior possibile qualità, battute insieme, osservando di rivolgere la maggior larghezza nella direzione dello sforzo, cioè di basso in alto.
Le sale di legno non si usano più che per alcune vetture di campagna, che servono per gli usi agricoli; così ì piccoli carri cui si attacca un solo cavallo hanno per lo più sale di legno. Allora i perni sono armati al di sotto di una fascia di ferro, la cui cima, foggiata a ghiera, lega l’estremità della sala, e tiene il foro in cui entra l’acciarino. La lunghezza di questi pezzi di ferro è di 15 a 18 pollici, il che basta per mantenere l’inclinazione della ruota. Si ha cura che queste ghiere, incastrate nel legno, segnino al di sotto la direzione del corpo di sala. Tutta la forma conica che deve avere il perno è sminuita al di sopra, s’ che le ruote vengano ad essere inclinate al di fuori.
La sezione al corpo di sala è un rettangolo, la cui dimensione verticale è maggiore di circa un terzo della dimensione orizzontale. I perni, la cui lunghezza è proporzionata al diametro delle ruote, ma non mai maggiore di 18 a 20 pollici, sono alquanto più bassi alla cima. L’esperienza insegnò a’ carrai (carradori), le dimensioni necessarie alle sale acciò sostengano un tal carico; sanno essi, per esempio, che la sala d’una carrettà caricata di dieci mila, e cui sono attaccati quattro cavalli, deve avere 3 pollici e mezzo, e 2 e mezzo di sezione al corpo di sala. La solidità però d’una sala è di tanta importanza che è meglio oltrepassare queste misure che sminuirle.
Sarebbe mala economia, poiché la rottura di una sala può cagionarvi gravi accidenti, sia per i carrettieri che per gli animali ed anche per le mercanzie.
Nei carri d’artiglieria, le dimensioni di ciascuna parte delle sale sono rigorosamente determinate, e, dopo aver esaminato quali siano idonee, si assoggettano alla prova lasciandole cader di traverso da un’altezza di 20 a 25 piedi sopra vecchi cannoni posti al di sotto.
Poscia, si osservano diligentemente: il minimo difetto o fenditura che vi si vegga o che venga prodotto da tale esperimento, basta per farla scartare. Il nome che ognuno cerca di farsi nel proprio stato, e il timore di perdere gli avventori (acquirenti), bastano per indurre i carrai e fabbricatori di sale a dar loro la possibile solidità. Inoltre, sono responsabili dei difetti nascosti che si scoprissero in seguito.
Dalla "Raccolta pratica di critiche sugli equipaggi; Como 1836".
Gli assali delle ruote si fanno generalmente di ferro, offrono assai minore attrito: gli assali di legno hanno però il vantaggio di spezzarsi meno subitaneamente. Per assicurarsi che le ruote non escano, si adattano all’estremità degli assali certe viti, che si serrano nel senso del girar delle ruote; così questo girare tende a serrare le viti; per maggiore cautela poi si infiggono alle estremità degli assali delle caviglie di ferro fermate da piccole cinghiette o da anelletti di ferro; nondimeno frequente è il caso che le ruote escono, e conviene osservare sovente se le caviglie o suelli sono a luogo, massime che facilmente dai fanciulli vengono derubati. Gli assali conviene sieno di ferro dolce, e meglio di vari pezzetti di ferro insieme bolliti, e devono essere di grossezza piuttosto sovrabbondante, perché una delle più frequenti cagioni del rovesciarsi dei legni è la spezzatura degli assali, che soffrono e per le scosse, e per il peso del legno, e per l’attrito delle canne o bussole delle ruote.
Le bussole si fanno ordinariamente di ottone; ma sono eccellenti e meno costose quelle di ghisa o ferro fuso. Conviene inger sovente gli assali delle ruote onde non sieno guastati dalle bussole, ed affinchè sia minore l’attrito. Si usano delle bussole dette ad olio, che esigono degli assali benissimo torniti, ed hanno il vantaggio di conservare l’unto per lunghissimo tempo. A togliere il pericolo di rovesciarsi per la rottura degli assali delle ruote di dietro, si possono rinchiudere le ruote con traverse esterne, come sperimentammo su di un carretto; ma la cosa riuscirebbe forse d’ingombro per le carrozze, le quali è più necessario di preservare dal rovesciarsi. Importante sarebbe però il preservare, in un modo o nell’altro, le carrozze dai pericoli che loro provengono dalla rottura degli assali.
ACCIARINO: chiamano anche i carrozzai, quel pezzo di ferro o d’acciaio, per lo più ritorto, che s’infila nell’asse, o Sala, delle ruote delle vetture e dei carri, acciò non escano dal mozzo.