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11/03/2024
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Alla D’Aumont

Scuderie

servizio alla "D'aumont"  

G.C. Volpini


D'AUMONT

Louis-Marie-Céleste d’Aumont nasce il 7 settembre 1762 a Parigi da Louis-Marie-Alexandre-Céleste d’Aumont, duca de Villequier e da Félicité-Louise Le Tellier. Conosciuto sotto il nome di duca di Piennes fino alla morte di suo zio il duca d’Aumont, nel 1799, epoca in cui assunse il titolo di duca di Villequier, che conservò fino alla morte di suo padre, nel 1814. Educato da Sélis, professore dell’università, il duca de Piennes riuniva ad uno spirito naturale delle conoscenze superficiali; era di indole buona ma leggera, si faceva notare per l’eleganza delle sue maniere, amava dare tono per le mode, per le carrozze, per i cavalli. I giovani della corte, ammirando il taglio dei suoi abiti, vollero servirsi del suo sarto e ne fecero la sua fortuna. Il duca di Piennes faceva venire da Londra il suo personale, i suoi cavalli e i suoi equipaggi, nelle sue scuderie, voleva solo cristalli di Boemia con delle mangiatoie in marmo bianco. Con grande scandalo del tempo era lui che, vestito da fantino, guidava a briglia sciolta durante le passeggiate, i suoi quattro cavalli del suo “diable”. Gli equipaggi del duca d’Orleans erano i soli che potessero rivaleggiare con i suoi. Tale conformità di gusti aveva stretti insieme il principe ed il giovane duca; facevano ogni anno una gita in Inghilterra, dove il principe di Galles (poi Giorgio IV) li riceveva come amici uniti dalle stesse inclinazioni. Il duca di Piennes aveva dato alla sua servitù una divisa di "capriccio", la cui eleganza non aveva pari tra i suoi ammiratori. Negli ultimi anni precedenti alla rivoluzione, si facevano nel gran viale del bosco di Vincennes corse di cavalli che attiravano un gran concorso di carrozze e di nobili spettatori; vi si vide il duca di Piennes ed il principe Giuseppe di Monaco, vestiti da Jockei, slanciarsi a cavallo della barriera e disputare essi medesimi il premio. Era il tempo quello in cui il principe del sangue reale guidava da cocchiere un calesse ai passaggi di Longchamps, in cui la regina mostravasi in Pierrot; in cui Luigi XVI portava un abito di baracane e calze di fil bigio, in cui sfumava la monarchia. Il duca d’Aumont muore il 22 luglio 1831.

Chiamansi così quei servizi, nei quali alcuni dei cavalli di sinistra delle pariglie sono montati. Nell’attacco alla grande D’Aumont ci sono quattro cavalli, cioè due pariglie, i cavalli di sinistra delle quali, sono montati. Nell’attacco alla mezza D’Aumont, ci sono pure due pariglie ed anche tre, ma solo il cavallo di sinistra di volata è montato, le altre pariglie sono guidate dal cocchiere che sta a cassetta.  Finalmente in quello alla piccola D’Aumont non vi sono che due cavalli ed un postiglione che conduce la pariglia montando il cavallo sinistro. La preparazione dei cavalli per il servizio alla D’Aumont, deve essere fatta, seguendo le regole precedentemente date per l’istruzione colle redini lunghe, inoltre i cavalli montati devono essere precedentemente addestrati alla sella ed in pariglia. Poco c’è da dire su queste differenti specie di servizi, i quali hanno maggior col cavalcare che non col guidare.

Devesi ad ogni buon fine ricordare che in un servizio alla D’Aumont, il postiglione della volata deve completa obbedienza a quelli che gli stanno dietro e specialmente a quello di timone, responsabile della sicurezza della vettura. Quando non tutti i cavalli di sinistra fossero montati, ma come alla mezza D’Aumont, vi fosse un cocchiere a cassetta che guida una o più pariglie, il postiglione deve sempre a lui piena obbedienza. Il postiglione deve stare a cavallo in modo irreprensibile; deve fare uso del trotto leggiero (cioè del trotto detto all’inglese); avere la staffa sinistra un po’ più lunga della destra, (2 punti), perché la gamba sinistra, che è quella sola che il pubblico vede, restando distesa appaga meglio l’occhio di chi osserva, e rende più elegante la posizione dell’uomo.

Va senza dirlo che tanto il postiglione, quanto il cocchiere devono avere qualche nozione di equitazione per mettere d’accordo le andature del cavallo montato, con quelle del sottomano, guidato dalla sola redine, o guinzaglio che il postiglione tiene nella mano sinistra sopra le altre redini del cavallo montato, oppure affibbia sul davanti della sella. Questa redine non deve essere troppo corta, altrimenti il cavallo sottomano è costretto a muoversi tenendo la testa piegata verso il cavallo montato, la qual cosa oltre a non esser bella a vedersi, espone il sottomano ad inciampare nelle proprie gambe anteriori. Si rimedia in parte a questo inconveniente fissando al collare del cavallo sottomano dalla parte destra, una redine che poi si passa nel morso o nel filetto e che mediante la sua tensione, non gli permette di volger troppo la testa a sinistra.

Il postiglione tiene nella mano destra il frustino. Quando si tratta di spingere avanti il sottomano, o di prepararlo ad una voltata lo appoggerà leggermente sulla spalla destra. Gli è severamente proibito e darebbe poca buona idea della sua abilità e del suo modo di trattare i cavalli, se lo adoperasse per spingere i cavalli che lo precedono, o se valesse a percuotere sulla groppa il cavallo da lui montato. Quando gli occorre di chiamare l’attenzione del sottomano per rallentare l’andatura, o per voltare, ne afferra colla destra la redine e la tira a sé.

Questo modo di attaccare i cavalli venne introdotto in Francia dal Duca D’Aumont che lo importò dall’Inghilterra e da lui prese il nome; si deve perciò dire attacco alla D’Aumont, e non alla Daumont, come per lo più generalmente si scrive, non tenendo conto dell’origine di questa denominazione. Però vogliono taluni che l’uso di mettere sul cavallo sinistro di volata un postiglione, sia stato introdotto da Enrico IV. Nel giugno 1606 questo Re, con la Regina, attraversava la Senna, colla vettura trasportata su di un porto natante, quando i cavalli spaventati dal rumore fatto con gli zoccoli sul pavimento di legno, trascinarono la vettura nel fiume, e poco mancò che il Re, la Regina e il Duca di Vendòme, non perissero annegati. Da allora in poi il Re ordinò che alla sua carrozza fossero sempre attaccati sei cavalli, e la volata fosse guidata da un postiglione.

LA  DAUMONT
ERCOLE TASSINARI

La Daumont è un servizio di gala per città, per una passeggiata od un grande ritrovo. La Daumont deve essere attaccata ad una caleché ad otto molle, essenzialmente ci vogliono quattro cavalli bai scuri, con code piangenti e criniere lunghe, cavalli piuttosto alti e con un’andatura elegante; finimenti in completa guarnizione, i cavalli di volata devono essere attaccati con i tiranti lunghi che vengono ad attaccarsi per mezzo di un gancio alle fibbie dei tiranti dei cavalli di timone; devono avere tutti lo strick, ed il cavallo sottomano deve avere uno sguinzale esterno che si attaccherà al morso ed al sellino.

Il taglio del finimento da Daumont deve essere elegante ed ovale, i timonieri devono avere l’imbraca, ed i morsi debbono essere lunghi e fatti a C, fissi e con la barra fissa al fondo, e devono avere le cifre ed il blasone in argento od in oro ai lati esterni dell’imboccatura, il cavallo portatore deve essere più lungo di un punto, ma non devono essere sciolti come i cavalli per la posta, ed il fantino deve battere l’inglese e senza essere troppo rigido, deve essere molto elegante.

La livrea deve essere come è stato detto in principio, ed i domestici devono avere le calze lunghe e la livrea coi colori della casa. Questo attacco deve essere ben riunito e con un’andatura da città, deve essere fatto con la più grande serietà, deve pure avere il battistrada, così detto Piqueur, che deve stare davanti alla vettura una decina di metri. Deve avere un cavallo dal mantello uguale a quelli del servizio, e con una andatura pittosto elegante; è lui che deve insegnare la strada all’equipaggio.

Per Daumont berretto di velluto da Daumont con frangia e bottone, nel centro gallonato oro e argento secondo i colori della casa. La livrea della Daumont è alla francese e deve essere ben attillata e oltrepassare di appena due dita la sporgenza dei fianchi, la finizione delle spalle deve essere di velluto del colore del berretto con un giro di frangia uguale a quest’ultimo, i paramani di velluto del medesimo colore, la livrea deve avere due giri di gallone e una sola fila di bottoni, pantaloni di pelle finissima di un bianco candido, stivali con rovescie.  La mezza Daumont va attaccata ad una Vittoria a otto molle; anche questo è un servizio elegante per passeggiata.

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