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Successo per il corso Giudici di Attacchi di Tradizione
Si è svolto sabato 2 luglio a Roma, presso la sede FISE di Viale Tiziano 74, il corso per la presentazione del nuovo Regolamento degli Attacchi di Tradizione. I relatori sono stati Ferdinando Bruni, coordinatore della disciplina e giudice nazionale di attacchi di tradizione e Lorenzo Paco Gatti. Il corso è stato seguito con molto interesse da diversi addetti ai lavori, tra cui giudici, veterinari, costruttori di percorso e guidatori provenienti da tutto il territorio nazionale.
La partecipazione al corso ha inoltre avuto valenza per il mantenimento della operatività dei Giudici del settore.
Riportiamo comunicazione inviataci dalla Segreteria Attacchi Fise al riguardo della riunione tenutasi sabato 02 luglio presso il palazzo Fise a Roma. Con grande piacere vogliamo riportare la notizia che riapre alla luce, dopo un periodo buio per il settore Attacchi Tradizione, che sembrava abbandonato da tempo dalla più importante Associazione nazionale sport equestri. Un primo passo molto importante che speriamo abbia un seguito, con la convocazione delle varie associazioni che attualmente stanno lavorando in questo settore, organizzando in proprio eventi legati agli attacchi di Tradizione.
Ritenendo utile per tutti i Guidatori, che sono il vero motore trainante degli eventi, avere un regolamento nazionale unico, possibilmente legato all'attuale regolamento europeo, AIAT, che oggi giorno permette ai guidatori stranieri di partecipare ad eventi nostrani, e a guidatori Italiani di partecipare ad eventi oltralpe. Di avere un calendario eventi unico, per evitare l'accavallamento di eventi importanti, possibilmente avere un CIAT di Tradizione al mese, non come attualmente che se ne organizzano due a distanza di una settimana. Conflittualità organizzative che vanno a discapito dei partecipanti, essendo il numero dei guidatori di Tradizione ancora abbastanza modesto, anche se in crescita.
Il cammino sarà lungo e pieno di ostacoli, forse sarà il caso di consultare chi sul campo si è fatto una certa esperienza, lasciando a parte rivalità e poteri, facendo auguri di buon lavoro a tutti coloro che vorranno impegnarsi, e alla fine, come da titolo: se son rose fioriranno.