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11/03/2024
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Inzago

FISE 2018

Villa Gnecchi Ruscone Inzago -MI-

Inzago fa parte del territorio della Martesana, infatti Inzago è attraversata a sud dal Naviglio della Martesana, che divide pressoché in due parti il paese, ed è lambita e attraversata a nord dal Canale Villoresi. Il Naviglio Martesana, regala al paese alcuni paesaggi particolari e ha contribuito nella storia ad attrarre nobili e borghesi che hanno fatto sorgere le loro dimore estive e che ancora oggi sono un bene per la comunità. La villa è un esempio dell’architettura del 1700 lombardo, realizzata dal XVII secolo; comprende diversi edifici situati attorno a un cortile a forma di U, delimitato da due edifici simmetrici a due piani, tra i quali si apre il cancello in ferro battuto, sostenuto da pilastri con statue di leoni sulle sommità.

La villa, costruita a partire dal secolo XVII, era la residenza nobiliare della famiglia milanese Franchetti di Ponte, passata in successione a un ramo della famiglia Gnecchi Ruscone che tuttora l’abita. Discendente della famiglia, Giuseppe Maria Franchetti fu il fondatore nel 1813 dell’Impresa Generale Diligenze e Messaggerie. Le diligenze effettuavano trasporti non solo in Lombardia (fra Milano e il Veneto), ma anche in tutta l'alta Italia e più oltre fino a Lione e Vienna. Oggigiorno è sede del “Museo della Carrozza e dei viaggi dell’Ottocento” realizzato dal Dott. Carlo Gnecchi Ruscone, Presidente  e fondatore della Società Milanese Redini lunghe.

La Società Milanese Redini Lunghe è una Associazione culturale e sportiva, senza scopo di lucro, fondata nel 1988 da alcuni esponenti di famiglie milanesi legati alla tradizione del cavallo e delle carrozze, al fine di promuovere, incoraggiare e diffondere la conoscenza e l’insegnamento della cultura del cavallo attaccato e della “guida con le redini lunghe”, ispirandosi alla tradizione nata in Gran Bretagna a fine sec. XIX ed inizio sec. XX.
Nota: “redini lunghe” è un termine molto usato nel sec. XIX per distinguere lo sport della guida del “cavallo attaccato” dagli altri sport equestri del “cavallo montato” ( che usano le “redini corte”).

In occasione del quarto appuntamento della serie di incontri “Le carrozze raccontano” organizzato dalla F.I.S.E. per riprendere una disciplina moto importante, che è la storia della cultura Italiana nell’ottocento, che si è voluto, grazie alla disponibilità del Dott. Carlo Gnecchi Ruscone, fare una tappa fondamentale per approfondire, anche grazie all’immensa disponibilità di materiale presente nella collezzione, e meglio comprendere la realtà della vita e dei viaggi nell’ottocento. Viaggiatori più esigenti si attrezzavano con letti smontabili, caffettiere, teiere, fornelletti, poggiatesta, bussola, termometro, cannocchiali, barometri, altimetri, chiavistelli adattabili, colossali nècessaire per la scrittura, il cucito e la farmacia. Ma anche porta abiti, cappelliere e porta colletti, sacchi a pelo di pelle di pecora, coperte di lana, biancheria da letto, zanzariere in telo sottile, tovaglie e asciugamani, biblioteche in miniatura con volumi in sedicesimo.

Una raccolta che oltre ai numerosi oggetti e accessori da viaggio raccoglie anche un buon numero di legni di qualità, legni (carrozze) che possiedono delle caratteristiche peculiari: sono molto più rare delle “carrozze di servizio” e spesso rappresentano il “non plus ultra” della qualità e del lusso nell’arte della costruzione delle carrozze. Altra importante caratteristica è che è documentato, oltre che il proprietario originario (che era pure il committente) anche la storia, e il luogo (normalmente la villa di campagna) dove la singola carrozza era ricoverata e veniva utilizzata. Testimonianze fondamentali che ci permettono di visualizzare un mondo passato che grazie al lavoro di ricerca e di raccolta del Dott. Carlo Gnecchi Ruscone il gruppo di amici appassionati di questo universo ha avuto il piacere di poter approfondire le proprie conoscenze in merito.

Vogliamo riportare le parole di ringraziamento dell’Avv. Carlo Misasi, Capo Dipartimento Attacchi F.I.S.E. espresse per l’occasione a nome di tutti i partecipanti:  
Egregio Dottor Carlo Gnecchi Ruscone; desidero ringraziarLa ancora una volta per l'ospitalità Sua e della Sua famiglia rivoltaci quest'oggi. Sono certo che il gruppo di appassionati candidati giudici abbia molto apprezzato la Sua collezione e quanto altro custodito nelle sellerie della Sua dimora. Mi auguro che quanto oggi appreso anche grazie alle Sue precisazioni, possa incrementare il bagaglio di conoscenze che necessariamente deve essere acquisito da chi ambisce giudicare in un segmento così specifico come quello degli attacchi di Tradizione. In tale direzione, successivamente alla conclusione di questo percorso di appuntamenti che FISE ha ritenuto di mettere in atto, saranno necessari, a mio avviso, ulteriori occasioni di approfondimento che anche grazie al Suo contributo potranno favorire la conoscenza.

Con cordialità, Carlo Misasi


Nel pomeriggio il dibattito è proseguito nella club-house del centro Ippico San Giacomo, messa gentilmente a disposizione dalla famiglia Morbis, ne approfittiamo per porgere i più grossi ringraziamenti a Dèsirèe e Maurizio per la preziosa collaborazione. Il Docente F.I.S.E. nonché Giudice di Tradizione Lorenzo Gatti, si è espresso sull’abbigliamento e gli accessori consoni in un equipaggio di Tradizione. Un argomento molto dibattuto, anche a causa della scarsa conoscenza che esiste sul nostro territorio. Spesso e volentieri si vedono equipaggi che nel cercare la fedeltà in eccessi di zelo oltrepassano il limite del Bon ton.  

Prossimo appuntamento sabato 26 maggio, la giornata sarà dedicata alla collezione delle carrozze custodite nel Palazzo del Quirinale a Roma.

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