Menu principale:
Avremmo potuto intitolare l’ormai classica trasferta di Ferragosto Montecatini anche “Liberty & Carrozze – un vero “Incanto” “, dato che per il settimo anno consecutivo si è avverato il gemellaggio fra un’associazione culturale che vuole rivalutare il territorio in cui opera ed una principalmente sportiva (ma che fa anche cultura pure essa) che si diverte in modo sano ed amicale. Stiamo ovviamente parlando di “Incanto Liberty”, che opera in Valdinievole tutto l’anno, organizzando e promuovendo eventi culturali, incontri, restauri di pezzi della città ed occasioni di studio con dibattiti, e di noi “afachiani”, che giriamo il mondo con i nostri “legni” a diffondere il verbo del cavallo declinato in ogni sua razza. Le carrozze in questo caso non sono solo un “mezzo di locomozione” ma un “mezzo di congiunzione” fra due mondi affini. Montecatini infatti è citta Liberty per definizione, basta vedere le Terme del Tettuccio (oggi su internet si trovano filmati ed articoli di tutto; fate delle ricerche, voi lettori…) e quelle “dei Tamerici”, che è il comprensorio, già andato parzialmente in malora, che questi cittadini volonterosi cercano di sottrarre al degrado definitivo.
Montecatini è la città che -
In quegli anni lo “stile Liberty” è esploso, trasformando palazzi, quadri, gioielli, vestiti. E decidendo anche il “design” delle future (tante, tantissime, le licenze di condurre solo qui erano ancora 90 fino a dopo il 1945) carrozze. A causa di molti fatti successivi, decisivo da questo punto di vista il drastico ridimensionamento delle cure termali previsto dalla Sanità pubblica, dopo gli anni del boom (Montecatini era centro europeo di vita turistica e sociale), ci furono quelli della stasi e quelli del conseguente declino. Oggi alcuni celebri alberghi sono chiusi, il “turismo dei vecchi” contrapposto a quello “dei giovani” ha cambiato rotte e posti alla moda. Alcuni “monte ha tinesi” -
Così nasce “Incanto Liberty” che vuole ristrutturare completamente un vecchio complesso termale dove le palazzine conservano ancora gli antichi affreschi – che è meglio da vedere, che vivere nelle case popolari delle cinture urbane, o “banlieu” come a Parigi, o “periferie” come nel (ex?) Belpaese; quella “Incanto Liberty” che vuole far incontrare in convegni aperti al pubblico in vacanza dottori di altissimo livello per farci sapere come sarà la medicina robotica dei prossimi decenni (affascinante per le nuove potenzialità tecnologiche, imprevedibile per i numeri che schiacciano la sanità pubblica ed anche quella privata verso costi troppo alti per le -
Non si sono lamentati; si sono rimboccati le maniche, hanno “cacciato dei soldi” come dicono in vernacolo, per dare l’esempio che “si può fare” ed hanno iniziato ad ottenere i primi significativi risultati. Si chiama “inversione di tendenza” ed è già moltissimo. Anzi è decisivo! Dove prima crollavano marce le travi di un gazebo vecchio di cento anni, ed i putti di quello originale dannunziano arrivato da lontano perdevano i pezzi per la pietra corrosa dalla pioggia inquinante, oggi ci sono i restauri delle volte interne, saloni scintillanti dove si suona, un punto di ristoro frequentato ed accogliente. Dove anche l’AFAC ha fatto un piccolo colpo culturale. Tramite la sapienza “infinita” di Fabrizio Canali su questo mondo e grazie allo sforzo editoriale delle sue scritture, sono state illustrate tutte le pubblicazioni tecniche, sono circa un decina, che l’Associazione ha prodotto nel corso degli anni. Il Comasco è stato oratore abile, ed “intrattenitore” al punto giusto, divulgando concetti e notizie affascinanti. Un’ora scarsa passata velocissima, fra rimandi alla tradizione e conferma che l’uomo ha fatto un certosino lavoro di ricerca sui documenti antichi. Meritorio di lungo applauso. Che infatti ha ricevuto.
Dicevamo delle carrozze che hanno spaziato dal venerdì al lunedì per le strade – ed all’Ippodromo – di Montecatini. Un tuffo all’indietro di oltre centocinquant’anni, voluto da Alessandro “Arillo” Bracali che ha ceduto lo scranno di Presidente a Pierantonio Rossi, ed al “Pier” medesimo, che sono tostissimi e determinati nel lanciare questo messaggio: Montecatini è stata grande punto d’incontro e grande per spessore civico e culturale, Montecatini dovrà tornare ad esserlo puntando solo sulle proprie forze (hanno messo in moto meccanismi burocratici che porteranno e progetti e fondi europei) per rilanciarsi stavolta non attraverso il clima e le terme ma inventando percorsi culturali più difficili e diversi ma non impossibili da declinare: nuova medicina, riordino delle proprie cose, partecipazione attiva e con soddisfazione delle persone. Le carrozze che, schierate davanti al Tettuccio, hanno riscosso un fortissimo e spontaneo (soprattutto questo, nessuno speaker lo ha “chiamato”) applauso popolare, la curiosità dei villeggianti del perché stessero lì e di che cosa oggi rappresenta (e vuol costruire) “Incanto Liberty” sono stati nello stesso momento un messaggio per il futuro ed un risultato confortante di oggi. C’è ancora molto da fare peraltro. Tanto. Se è vero che il percorso di quest’anno è stato accorciato ed un poco svilito, dato che non si passava davanti allo splendido (dentro e fuori!) palazzo del Comune per “cause di forza maggiore”. E se ciò voleva dire che mancava il servizio di “vigilanza urbana” per scortare il percorso, dato che il comandante ed altri tre appartenenti al corpo sono stati arrestati a metà luglio. Per noi sono innocenti fino a prova contraria, come prevede la Costituzione al terzo grado di giudizio. Ma vogliamo chiudere invece ricordando la voglia di fare e la presenza continua, costante, precisa, empatica, costruttiva (e gratuita..) di “Arillo” e “Pier” della Montecatini che non vuole il tramonto. Se non quello naturale, per farci passare noi, i moderni vetturini, con le fanalerie dalle fiammelle tremolanti ma ben decise a non spegnersi.
Giuliano Comici