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11/03/2024
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Montecatini 21

Eventi 2024

INCANTOLIBERTY2021

“Incanto Liberty” nasce da una visione di bellezza immune nel tempo: IL Liberty, essenza della nostra città, dai luoghi più conosciuti sino agli angoli più nascosti e dimenticati, è di per sé “Incanto”, attimo di rapimento dal reale, atmosfera attraverso cui l’icona prende vita. L'Evento nasce da un’idea dell’Associazione “Il Cavallo e l’Uomo” che nel concepirlo si è prefissa uno scopo preciso, concedere alla nostra città di fare un tuffo nel passato per tornare all’epoca in cui Montecatini Terme era unica in Italia ed inEuropa, capitale del benessere e dello shopping e meta di grande attrattiva per il turismo.

Un territorio da ammirare per natura ed arte, pronto ad accogliere a braccia aperte i turisti di tutto il mondo. Questa è la Valdinievole, quel lembo di terra che si snoda lungo il torrente Nievole e che comprende, come località principali, Montecatini e Monsummano Terme. Si tratta di una zona ad alta attrazione turistica per la presenza di strutture di qualità, oltre che rinomata in Europa e non solo per la presenza delle Terme. Ed entrando in un qualsiasi stabilimento termale, si possono scoprire vere e proprie opere d’arte che hanno una connotazione precisa: si rifanno all’Art Noveau di fine Ottocento-inizio Novecento. Fu l'ultimo stile unificato, adottato in architettura e in pittura e scultura, ma anche nella moda e nelle arti decorative, in letteratura, musica e teatro, e come il Barocco, linguaggio universale: è il Liberty, chiamato Art Nouveau in Francia, Jugendstil nella Mitteleuropa e Modern Style nel Regno Unito.

La borghesia domina la scena politica ed economica del tempo. Se non ha   titoli per affermare la sua presunta superiorità allora le apparenze diventano essenziali per mostrare il proprio rango. Il sogno illuministico dell’uguaglianza si perde nell’ambizione e si frantuma in una quantità di mode e di comportamenti, che investono tutti gli aspetti della vita: architettura, arredi, tempo libero, gioielli, vestiti. Basta camminare per il centro di Montecatini e si è come immersi in una galleria d’arte a cielo aperto. Tutto merito del percorso iniziato con l’Art Nouveau dal 1896 in poi con le opere di Galileo Chini che fece diventare la cittadina termale il vero fulcro di questo stile di arte.

Il nostro itinerario ideale attraverso Montecatini ha come punto di partenza il Caffé Gambrinus, all’inizio di Viale Verdi. Con la terrazza e il famoso loggiato sul cortile interno dell’ex Hotel Locanda Maggiore, originariamente la struttura alberghiera, per volere del Granduca Leopoldo, presentava una parte a pagamento e una gratuita, per dare conforto ai viandanti più poveri. Oggi, sotto ai suoi portici, troviamo alcuni negozi e un bar con sala ristorante.

Se dalla piazza percorriamo brevemente Corso Roma, sulla destra troviamo il Grand Hotel La Pace, che nei suoi maestosi interni presenta anche diversi affreschi del maestro Galileo Chini. Poche decine di metri più avanti, la facciata del teatro Kursaal. Proprio così, la sola facciata, perché quello che un tempo era un gran teatro in stile Liberty da 1.300 posti, è stato riconvertito in un moderno complesso residenziale. Il rapporto fra Chini e Montecatini troverà esiti sorprendenti nella narrazione della presenza della sorgente termale presso il nuovo edificio delle Terme Tamerici.

Il complesso architettonico, edificato originariamente dalla famiglia Schmitz dopo la scoperta della sorgente curativa (1843), fu completamente riorganizzato fra il 1909 e il 1911 su progetto dell’architetto Giulio Bernardini. La nuova struttura, in stile neomedievale, prende il nome dalla tamerice, pianta presente in prossimità dell’edificio e riproposta anche da Chini in forma stilizzata nei motivi pittorici interni. Gli interventi decorativi dello stabilimento sono fra i più originali dell’intera produzione della “Manifattura Fornaci S. Lorenzo – Chini e C. Mugello”. Chini ricerca una continuità ideale fra pannelli, pitture murali, vetrate, pavimenti e rivestimenti degli elementi architettonici.
L’artista interviene con maestria sia all’esterno che all’interno dell’edificio, firmando per Montecatini un vero e proprio catalogo di quella che era considerata la nuova arte ‘totale’. Di fianco all’ingresso del salone la Fonte Giulia presenta elementi decorativi policromi, abbinati a pigne e pesci, prossimi alla piastrella che indica la ‘firma’ della manifattura di Borgo San Lorenzo.


Protagonista ancora una volta in un ruolo subalterno e di complemento, la donna. Alla fine del 1800 il busto si allungò oltre la vita stringendo anche una parte dei fianchi. La sua conformazione anatomica dava alla figura di profilo una linea ad Esse che spingeva il petto molto in alto e inarcava le reni indietro. Le dame eleganti dovevano avere un busto adatto ad ogni capo del guardaroba, con trine, nastri e tessuti pregiati. Attorno al 1910, un grande innovatore della moda, Paul Poiret, decise di rivoluzionare il campo sartoriale abolendo decisamente il busto e inventando una linea stile impero, con la vita alta e la gonna stretta e lunga, fissando un’immagine femminile assolutamente nuova, libera e disinvolta, misteriosa e raffinata, a tratti esotica o classica, avvolta in tessuti leggeri e trasparenti.

Le signore cominciano a respirare vedendo gradualmente scomparire lo strascico, il busto e il colletto alto (ancora usato nei primi anni del secolo) e comparire il tailleur, gonne morbide sui fianchi, svasate, a campana, lunghe fino a terra con pieghe, drappeggi e un breve strascico dietro, camicette ornate con pizzi e ricami, con pizzo rigido per mantenere eretto il collo e la testa. E poi tanti cappelli.
I cappelli erano provvisti di tese ampie, portati su acconciature voluminose, leggermente inclinati sul davanti. Avevano fogge molto diverse e si ornavano con guarnizioni fantasiose e spettacolari, utilizzando i materiali più diversi, come nastri, piume di struzzo, Uccelli del paradiso (aigrettes), pizzi, fiori. Il cappello da signora divenne un accessorio di grande importanza, fino a rappresentare un simbolo di prestigio e ricchezza.
Le immagini si susseguono, diventano foto di donne bellissime, ornate da gioielli che sono  vere opere d’arte, figure leggiadre che si fissano nell’immaginario di un’epoca felice.

Il liberty per l’abbigliamento vedrà la creazione di una donna dinamica, elegante, femminile e molto magra e androgina. L’abito è a spirale col busto rivolto in avanti e una vita soffocata da un corsetto che delinea le curve pur avendo sempre uno strascico importante. Tutte le consumatrici di moda amavano utilizzare vistosi accessori quali cappelli con fiori e piume, guanti in seta (lunghi o corti) che affinavano la mano, gli ombrelli che riparavano dai raggi solari, pochette coordinate all’abito indossato e manicotti che proteggevano le mani dai freddi invernali. D’estate spesso, durante cene o cerimonie galanti, amavano portare con sé ventagli graziosamente decorati.

Ancora una volta la magia di Incanto Liberty si è ricreata, grazie all'impegno di Alessandro Bracali e Pierantonio Rossi, come sempre sono stati in grado di portare quel tocco di classe e frivolezza ad un evento che ogni volta rischia di cadere nel ripetitivo. Quando l'obiettivo degli organizzatori è sempre stato quello di creare una Kermesse, un contenitore caleidoscopico di  eventi, che sia un forte volano di ripartenza e un altrettanto forte messaggio identitario, che abbia il Liberty come punto di partenza e Montecatini Terme e la Valdinievole come punto di arrivo. A loro il plauso di ringraziamento e di incoraggiamento da parte dell'A.F.A.C. che anche per questa 6° edizione è stata scelta per portare i suoi equipaggi con cavalli e carrozze. Consolidando una sinergia tra Friuli Venezia Giulia e Toscana sempre con la speranza di rivederci sempre più numerosi per la 7° edizione di "INCANTO LIBERTY 2022". GRAZIE

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