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Ancora una volta la perfetta macchina organizzatrice del G.A.S.I ha centrato l’obbiettivo, l’annuale visita ad una collezione di “legni”, che per questo 2024 era stata prevista presso la “Collezione SCHEIDEL nella città di Mannheim nei giorni 8/9/10 marzo, grazie alla determinazione del Presidente G.A.S.I. Guido Bernasconi che è stato la “molla” che ha trasformato questo sogno in realtà. Raggiunta la sede dove sono raccolte la carrozze, nei fabbricati di una antica corderia che ben si presta per alloggiare nei tre piani interni i legni, i finimenti, le slitte, le livree e tutta una serie di accessori inerenti all’ universo delle carrozze d’epoca.
Ad accoglierci il Patron Heinz Scheidel e Signora Evi ben lieti di ospitare questo nuovo gruppo di amici appassionati facente parte di due associazioni, giunte dalla Svizzera (G.A.S.I.) e dall’Italia (A.F.A.C.) unita da grande stima e amicizia per allargare la conoscenza, e qui è veramente possibile, a 360° gradi. Nel breve discorso di apertura, Heinz Scheidel ha voluto espressamente chiarire il pensiero filosofico che fin dall’inizio, sessanta anni fa, contraddistingue la sua raccolta: “Questo non è un museo, ma una collezione (Sammlung). Qui potrete vedrete un varietà di carrozze restaurate e carrozze conservate”. Alcune carrozze hanno richiesto un restauro parziale, e altre, richiedono un restauro completo per le loro condizioni, altre carrozze sono ancora decenti per presentarle “dans son jus”, cioè con una pulizia e piccoli ritocchi solo della parti danneggiati.
In segno di amicizia Guido Bernasconi consegna in dono una frusta fabbricata dalle mani di Henry Baup per gli amici J&B WIPS (purtroppo recentemente scomparso), quale simbolo tangibile di ringraziamento per tutta l’ospitalità offertaci.
Quali “pellegrini” reduci da un lungo viaggio, in particolare gli italiani del nord est, la presenza di una gradevole e saporita merenda non poteva trovare che l’approvazione unanime di tutti. Una ricca parterre di dolci e torte locali con un gradito vino bianco, di produzione “Scheidel” prodotto in casa anche se in quantità limitata, hanno rigenerato i nostri intrepidi eroi che si accingevano ad intraprendere i primi passi di un cammino lungo ben tre giornate.
L’anticamera è già un preludio di quanto ci aspetti, una composizione variegata di alcuni modelli di carri utilizzati per varie attività quotidiane, fors’anche ad indicare all’occhio del visitatore attento, un passato industriale lavorativo della famiglia Scheidel, dei ricordi di famiglia che come tutti conserviamo nelle nostre case. Un carro per il trasporto delle botti, un carro per il trasporto degli animali normalmente presenti nelle fattorie, una slitta per il trasporto delle pecore in inverno sulla neve, l’immancabile pompa dei pompieri da azionare a mano, il furgone della poste e tante altre. Legni che hanno vissuto la fatica, il lavoro della gente della campagna e del borgo, base di partenza dalla quale sono nate dalle mani di falegnami, fabbri, sellai, decoratori e tutte quelle arti minori che servivano per creare le magnifiche carrozze che ci attendono nella loro maestosità nelle sale successive.
Dal “purgatorio” oltrepassiamo la soglia ed accediamo al “PARADISO” delle carrozze, un brivido, una scarica elettrica che ti attraversa da capo a piedi; la stessa sensazione che provai ad Atene quando salii al Partenone, sull’Olimpo degli dei, dove ti senti osservato e gravato da secoli di Storia, ecco, qui sono nell’olimpo della storia della carrozza. Senti sulle spalle lo sguardo critico di una marea di artigiani che con sudore hanno realizzato queste opere d’arte, in quanto opere uniche nel loro genere che l’occhio esperto dell’appassionato cerca di rubare e far sue nell’inconscio della propria mente.
DIECI VOLTE MAGNIFICO
cent fois superbe
eintausend großartig
Sono partito uno scopo ben preciso, vedere un piccolo pezzo di questa immensa collezione, un pezzo particolare, un pezzo del nostro territorio, un pezzo introvabile, un pezzo carico di storia, non un legno di grandi dimensioni, ma un semplice due ruote, con una seduta, due ruote e due stanghe; un legno che ci porta nel territorio Veneto ai nobili veneziani che ne facevano uso nei mesi d’estate nelle loro ville Palladiane nell’entroterra:
IL SEDIOLO VENEZIANO
Un piccolo diamante al centro di una grande collezione quale un solitario che rifulge allo scollo di una dama che rifulge di un luccichio tutto Italiano.
Un ultimo ringraziamento a HEINZ ed EVI SCHEIDEL per la loro gentile ospitalità nei nostri riguardi con l'augurio di rivederci presto in piacevole gite in carrozza, questa volta in territorio italiano nella terra dei Sedioli.
Tausend Dank