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Aquileia 23

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I° EDIZIONE  “VIA GIULIA AUGUSTA”
SABATO 5 E DOMENICA 6 SETTEMBRE 2020
Cordialità, amicizia, competenza Vi attendono
in Friuli Venezia Giulia

VILLA ASIOLA


Grande ed antica villa della quale conosciamo attestazioni risalenti al 1174 quando, sotto il Papa Alessandro III, la villa era posseduta da Gionata, preposto dei canonici dei Ss. Felice e Fortunato di Aquileia.

La villa fu una residenza estiva di Elisa Baciocchi-Bonaparte, sorella di Napoleone e alla sua morte i possedimenti a VillaVicentina passarono in eredità ai suoi due figli, Federico Napoleone e Napoleone Elisa.

La villa sorge in aperta campagna, in una posizione che la mantiene lontana dai rumori della città e, allo stesso tempo, permette di aggiungere rapidamente le vicine località turistiche di Aquileia, Grado e dintorni.




DA UN'ANTICA TRADIZIONE,
UN'ECCEZIONALE PASSIONE PER IL VINO

La Tenuta di Monastero di Aquileia prosegue la tradizione vitivinicola sul territorio, con la settima generazione della famiglia Ritter de Záhony. La vocazione imprenditoriale di Guido Federico Rossignoli – figlio di Claudio Rossignoli e Edda Cristina Ritter de Záhony che hanno trasmesso ai figli la passione e la dedizione per queste terre – permette ancora oggi la gestione diretta della tenuta, nel rispetto delle più antiche tradizioni familiari. Operando con passione e impegno, Guido Federico, affiancato dalla sorella Sabina, coltiva i valori che contraddistinguono da sempre la personalità della Casa. La prosperità di queste meravigliose terre fu già intuita dai Romani che qui fondarono la città di Aquileia nel 181 a.C. – oggi patrimonio UNESCO – e che per primi iniziarono la coltivazione delle viti seguendo la naturale predisposizione del luogo. Si narra che l’imperatrice Giulia Augusta, moglie di Ottaviano, apprezzasse a tal punto il vino di Aquileia da farselo mandare a Roma.


MONDO JERMANN IL VINO NELLA SUA PIU’ ALTA INTERPRETAZIONE.

Occupiamoci piuttosto, vero e proprio Mennea dei vini, del Vintage Tunina, emozionante cru del Collio Goriziano. Silvio Jermann, enotecnico giovane e amico, è andato contro-corrente: ha vinificato in uvaggio le migliori uve, pinot bianco e sauvignon soprattutto, della vigna Tunina (le ha dato nome, in Ronco del Fortino di Villanova di Farra, proprio un’amante del nostro Casanova: Tunina). Ne è nato un vino senza eguali: giallo oro pallido, gioioso e brillante; bouquet largo, grasso e sensuale (si rincorrono suggestioni di peperone dolce, pomodoro maturo e fiori di acacia); sapore secco senza asperità e cedimenti, anche grasso e sensuale (con indicibile eleganza); nerbo vivido in stoffa che si apre sino a coda di pavone; pieno carattere e razza.

Benvenuti nella botte piccola

La dimensione dell'azienda è volutamente contenuta e impegnata nella continua ricerca di migliorare e perfezionare la produzione. Come in molte altre aziende del territorio, il consumo di vino era limitato a familiari e amici. Questa duplice personalità è forse la caratteristica principale dell’Azienda, che riesce a produrre vini con due personalità che si completano perfettamente: affascinanti e femminei i vini dell’Isonzo, potenti e mascolini i vini del Collio. Il terreno calcareo-ghiaioso dell’Isonzo dà vita a vini dotati di struttura eleganti, a cui si unisce una concentrata intensità di profumi. I terreni marnoso-arenari del Collio invece esaltano la complessità dei profumi e la struttura prorompente al palato. La filosofia applicata, dalla vigna alla bottiglia confezionata, è molto semplice: curare e armonizzare continuamente i dettagli del ciclo di produzione per portare il prodotto finale a livelli qualitativi sempre più alti.

Wine Diviners rabdomanti del vino


Ci piace pensarci come ‘wine diviners’, i ‘rabdomanti del vino’.
E’ un’idea, un’immagine che rappresenta plasticamente quanta ricerca, passione e tenacia servano per fare bene il mestiere del vignaiolo.
Perché è vero che il vino non può che nascere da terre con una speciale vocazione, ma un vino speciale nasce solo da mani salde e sapienti, che sanno governare una tradizione millenaria.
Solo così, da uno sguardo benevolo della natura e dal duro lavoro dell’uomo, si può portare alla luce e a frutto un tesoro spesso nascosto, custodito gelosamente nelle viscere della terra.
E’ vero, nella realtà il rabdomante va a caccia solo di acqua.
Ma il mondo del vino non è fatto solo di nuda oggettività: c’è anche, oltre a tanta ricerca, molta poesia e segrete alchimie …
Questo è il nostro mondo, il nostro lavoro dal 1499.
E la caccia al tesoro continua…

ICONIC BOUTIQUE FAMILY ESTATE

Ottenuto secondo natura e con un codice logico, non con parametri scritti ed adattati dall’uomo. La natura non è sempre amica e certamente non è bio, bisogna conviverci ed entrare in simbiosi, capire che lei e noi abbiamo bisogno l’uno dell’altro. Fare una cosa naturalmente vuol dire avere rispetto, capire la perfezione della natura, non elaborarla perché soddisfi i nostri limiti. Risulta così più umano e leale non cedere al bio, ma concedersi il logico, per un vino puro.

A CAVALLO DELLA QUALITA'

I vigneti si estendono a cavallo delle seguenti zone di produzione:

Doc Friuli Isonzo, Doc Collio e IGT Venezia Giulia.

Consorzio Tutela Vini D.O.C. Friuli Isonzo:

La valle del fiume Isonzo, un mondo di grandi vini. Un universo unico, fondato sulla perfetta armonia tra la corposità dei profumi, dei gusti e la ricercatezza degli aromi, fortemente legati alle caratteristiche varietali.

Valorizzando le peculiarità ambientali, si sono compiuti studi che hanno portato alla ripartizione del territorio in aree omogenee per tipologie di terreni e di clima: la sinistra dell’Isonzo si contraddistingue per i terreni poco calcarei, ricchi di argille nobili impastate a ghiaie rosse, mentre la destra si rivela invece molto calcarea grazie alla presenza di ghiaie bianche. Tecniche produttive concesse: una produzione tra i 60 e 90 quintali per ettaro, l’inerbimento del vigneto, l’utilizzo dei residui vegetali da sfalcio per integrare il terreno, il diradamento dei grappoli in due periodi per avere una produzione costante riducendo la potatura verde e l’irrigazione. Si esalteranno così le qualità intrinseche di ogni vigneto, in uno stesso territorio, ma caratterizzato dalla peculiarità proprie, dovute sia al microclima che alla variabilità pedologica.


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