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08/04/2024
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Padovanelle

BULLI/PUPE
CAPITANI CORAGGIOSI

Avete mai provato, quando siete in aereo, a passare sopra un ippodromo? Dall’alto si può avere una vista d’insieme, un quadro preciso sul contesto urbano nel quale la struttura ippica è posizionata. Oggi, poi, non serve neppure prendere l’aereo, basta consultare Google maps sul nostro telefonino e ci viene fornita la vista di qualsiasi ippodromo italiano ci interessi, E’ passando lo sguardo sopra le aree metropolitane che cominciano a farsi strada i pensieri. Ormai da tempo, periodicamente il connubio degli spazi tra trotto e attacchi viene utilizzato come manifesto di propaganda per cercare di attirare sempre più pubblico. Si era già iniziato in passato con alcune presenze marginali all’ippodromo di Vinovo (To) dove la presenza delle carrozze aveva suscitato un lieve interesse. Successivamente fu la volta di Montecatini Terme dove l’abbinamento cavalli, car-rozze e sulky, corse e spettacolo è da sempre parte della città delle Terme.

Dopo le varie edizioni di “Incanto Liberty” nelle quali l’A.F.A.C. è riuscita a redigere un kit di istruzioni per creare una sinergia che sempre più attira partecipanti e pubblico. L’ippodromo è uno spazio a dimensione cavallo, tutto è regolato per la perfetta gestione di eventi ippici, impianti stabili che possiamo trovare in numerose città d’Italia da trasformare in location per grandi eventi dove oltre alle corse, che si svolgono sull’anello esterno della pista in sabbia, vi si possono effettuare eventi di attacchi sia sportivi che di tradizione nel grande spazio verde centrale dove vi è la possibilità di allestire un rettangolo per le prove di dressage un campo per la maratona e un secondo campo per la prova coni. Dopo il primo esperimento a Montecatini nel 2019 con le carrozze d’epoca, quest’anno è stata la volta dell’ippodromo delle Padovanelle (PD), la geniale “pensata” di Enrico Tortella di rompere il ghiaccio con un evento vero e proprio per dimostrare la valenza di questi spazi ad ospitare manifestazioni di alto livello.

Detto e fatto, sabato 5 e domenica 6 giugno si è dato vita al 2° Completo di Attacchi nel bellissimo Ippodromo-Giardino di Padova, a sfidare la pandemia Covid che ha portato alla quasi paralisi degli attacchi, si sono visti nuovamente i binomi uomo – cavallo scendere sul campo gara. Ed il risultato è stato eccellente! Con tantissima gente presente in tribuna e persino una televisione austriaca a riprendere le immagini. Di certo a gestire un evento del genere occorre un certo numero di personale qualificato esperto di attacchi con uomini già del settore che sappiano destreggiarsi sul campo senza interferire nelle prove dei concorrenti, una piccola lacuna subito risolta dal super manager Enrico Tortella che convocava gli amici dell’A.F.A.C. che prontamente rispondevano alla chiamata. Le “magliette azzurre” della nostra associazione capitanate dal Presidente Bruno Cotic sono così scese in campo a supportare le varie esigenze tecniche della grande giornata, F.I.S.E. Veneto “pupe” – A.F.A.C. “bulli”.

Due associazioni regionali che condividono la stessa passione, anche se con alcune differenze tecniche, che hanno unito una seconda volta i loro sforzi, come era già successo precedentemente al completo attacchi città di Palmanova. Un matrimonio all’italiana! Dove non occorre la presenza di alti dirigenti titolati per creare una sinergia, bastano due amici, anche se con casacche diverse, che si rispettano e credono ancora in quei valori di fiducia e siano amanti dello stesso sport: gli attacchi. Lo sport degli attacchi piange miseria, sia finanziaria che di concorrenti, eppure ancora una volta si è dimostrato che basta poco, per fare bene: capitani seri che sanno mantenere un solido rapporto di cooperazione fattiva, dando la loro disponibilità senza avanzare richieste monetarie per il lavoro svolto, lo sport è passione e deve rimanere una passione, quando diventa un interesse monetario perde tutta il suo charme e diventa solo un lavoro qualunque.


Capitani coraggiosi che fanno scelte rilevanti, anche se non sempre condivise da chi giostra quel potere massimo dimenticando che per noi è pura passione, è quell’adrenalina che ti scorre nel sangue alla quale sei votato da sempre e per sempre. Siamo in tanti ma divisi, o per regione o per associazione o per libertà di scelta o per simpatie; di certo sappiamo che agli alti vertici che gestiscono in “toto” il nostro sport manca un “capitano coraggioso”. Un applauso invece a Paolo Coppiello, presidente della Società che gestisce lo splendido impianto ed al suo staff, per l’accoglienza e la fiducia dell’iniziativa. Che credo, abbiamo ben ripagato.

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